Non vaccinati, ora sono 45 i medici sospesi: «Numeri marginali»

Sono soprattutto liberi professionisti. Due dottori di base già sostituiti e nessun ospedaliero. Marinoni (Ordine): «Ne stimiamo ancora cinque o sei, ma numeri marginali rispetto a un totale di 6 mila iscritti».

I numeri si sono alzati e probabilmente incrementeranno ancora lievemente, ma restano complessivamente contenuti. Sono ora 45 i medici sospesi dall’Ordine dei medici di Bergamo – al termine di un articolato iter composto di verifiche da parte di Regione e Ats – perché non in regola con l’obbligo vaccinale anti-Covid, introdotto con il decreto del 1° aprile. «Numeri marginali», rileva Guido Marinoni, presidente dell’Ordine dei medici di Bergamo, rispetto a un totale di circa 6 mila iscritti (dato che comprende anche gli odontoiatri): vuol dire che la quota di «no vax» è attorno allo 0,75%, appunto residuale. «Può darsi che arrivino ancora alcune segnalazioni, ne stimiamo cinque o sei, perché l’Ats non ha terminato tutti gli accertamenti, l’iter è continuo – spiega Marinoni –. Non sono numeri che mettono a rischio l’assistenza di malati e cittadini».

Chi sono

I medici di base sospesi restano sempre due, tra città e provincia, per i quali l’Ats ha già provveduto a trovare una soluzione con dei sostituti che hanno preso in carico gli assistiti dei camici bianchi sospesi. Non risultano medici ospedalieri sospesi, secondo l’Ordine: «La quasi totalità dei sospesi è rappresentata da liberi professionisti – prosegue Marinoni –. Ci sono poi altri casi particolari: chi magari lavora all’estero ma è ancora iscritto al nostro albo, oppure medici pensionati che non lavorano più ma sono rimasti comunque iscritti. In origine i medici sospesi sembravano di più: c’è stato qualche problema di comunicazione, magari medici vaccinati in altre regioni la cui immunizzazione però non risultava nell’anagrafe vaccinale lombarda, oppure chi non aveva controllato la Pec e non rispondendo alla lettera di accertamento è risultato inizialmente sospeso». La certezza resta l’importanza della vaccinazione: «Se non hanno consapevolezza dell’importanza della vaccinazione i medici…», sospira Marinoni. Tra l’altro, aggiunge, «è stato chiarito a più riprese che la vaccinazione è un requisito per esercitare una professione sanitaria».

All’obbligo vaccinale sono sottoposti infatti tutti gli operatori sanitari e sociosanitari che operano a contatto con pazienti, quindi medici, infermieri (circa 200 quelli sospesi in Bergamasca su settemila iscritti all’Ordine, poco meno del 3%), farmacisti, psicologi, biologi, veterinari, Oss, tecnici di radiologia. Negli ospedali pubblici bergamaschi (le tre Asst), secondo un report dell’assessorato regionale al Welfare aggiornato alla settimana scorsa, si contavano 70 «atti di accertamento» per mancato assolvimento dell’obbligo vaccinale, ripartiti tra le diverse figure professionali: ma dopo un’ulteriore scrematura fatta di verifiche, cambi mansioni, avvenute vaccinazioni e motivati esoneri, i camici bianchi effettivamente sospesi risultavano solo 14. Anche in questo caso, una quota lievissima su una platea composta da migliaia di dipendenti.

La nota del ministero

Proprio nei giorni scorsi il ministero della Salute ha diffuso una nuova nota per provare a sciogliere gli ultimi eventuali dubbi sul tema: «La vaccinazione dei professionisti sanitari – mette nero su bianco il ministero a proposito della profilassi anti-Covid – è un requisito imprescindibile perché i medesimi siano considerati idonei a svolgere la propria attività professionale, nonché condizione per l’esercizio della stessa in qualunque forma giuridica. Tale condizione deve sussistere inizialmente, ai fini dell’iscrizione all’albo, e deve permanere nel tempo in ogni fase dell’attività, pena la sospensione dall’esercizio della professione». Gli effetti delle sospensioni dagli ordini delle professioni coinvolte hanno come scadenza, al momento, il 31 dicembre 2021.

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