«Nuove regole sulle zone e tempi chiari»
Attesa per lo spostamento tra regioni

Un cambio di passo sulle norme che determinano i colori delle Regioni, per evitare i continui cambi, che leghi le decisioni a parametri più oggettivi e anche alla possibilità di indenizzi immediati alle singole categorie. Ecco le richieste delle Regioni al governo.

Il tutto però senza abbassare la guardia perché le varianti corrono e impongono strette mirate ed immediate. Le Regioni chiedono questo al nuovo governo: vogliono una diga ai contagi, ma anche misure che tengano conto dell’oggettiva realtà dei casi sul territorio e delle sofferenze economiche. Per questo, come ha sottolineato il presidente della conferenza della Regioni, Stefano Bonaccini, «è necessario che i provvedimenti restrittivi regionali siano adottati con l’intesa del ministro della Salute».

Ma sulla possibilità di una Italia tutta arancione, ovvero di restrizioni omogenee per l’intero territorio nazionale, si registrano dissensi. Sulla proposta avanzata dal presidente Stefano Bonaccini concordano la Toscana, la Campania, la Lombardia, ma il vicepresidente della Conferenza Giovanni Toti, governatore ligure, ha espresso la sua contrarietà. «Il paese si aspetta di ripartire», ha detto. E ha proposto una zona gialla nazionale.

Le Regioni vogliono un «deciso cambio di passo nella campagna vaccinale e per la ripresa economica». E il presidente della conferenza delle Regioni Stefano Bonaccini sottolinea: «Occorre che le misure siano conosciute con congruo anticipo e tempestività dai cittadini e dalle imprese». L’altra richiesta è che «per i provvedimenti che introducono restrizioni particolari per singoli territori si attivino anche contestualmente gli indennizzi per le categorie coinvolte».

Maggiore chiarezza potrebbe arrivare lunedì mattina 22 febbraio, quando è in programma un Consiglio dei ministri che dovrà redigere un nuovo decreto anti-Covid: tra le ipotesi, lo stop agli spostamenti tra regioni sino al 31 marzo.

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