Ogni italiano butta 65 chili di cibo l’anno
Bergamo, piano contro gli sprechi

Siglato a Bergamo il protocollo per recuperare le eccedenze alimentari. In campo Regione, Ats Bergamo e Banco alimentare della Lombardia con il Consiglio di rappresentanza dei sindaci di Bergamo.

Gli italiani sprecano, in media, 65 chilogrammi all’anno a testa di alimenti. Lo afferma la Fondazione Barilla center for food & nutrition per la Giornata contro lo spreco alimentare che si celebra nella giornata di mercoledì 5 febbraio. Il danno economico è di 2.600 miliardi di dollari all’anno. Frutta e verdura sono i prodotti più gettati, ma per produrli (e non mangiarli) sono serviti 73 milioni di metri cubi di acqua, tanto quanto il fabbisogno di acqua potabile di 18 giorni della Lombardia, 23 giorni del Lazio, 27 della Campania e 153 della Puglia, ha calcolato la Fondazione Barilla.

La buona notizia è che nelle case degli italiani si butta comunque via meno cibo e le famiglie sono sempre più consapevoli dell’importanza di adottare comportamenti «antispreco». Per la prima volta negli ultimi dieci anni infatti lo spreco alimentare domestico è in calo: dopo gli aumenti dal 5 al 10% degli anni precedenti, l’inizio del 2020 ci regala una riduzione del 25% rispetto allo scorso anno con un «risparmio» di 1,5 miliardi di euro e un costo settimanale medio a famiglia di 4,91 euro (circa 6,5 miliardi euro totali).

È chiaro che non è ancora abbastanza ma la sensibilità verso gli sprechi alimentari è cambiata. Proprio nella giornata di mercoledì 5 febbraio a Bergamo è stato firmato il protocollo di intesa per il recupero delle eccedenze alimentari e la lotta allo spreco alimentare su iniziativa di Regione Lombardia e grazie a Ats di Bergamo, il Banco alimentare della Lombardia e il Consiglio di rappresentanza dei sindaci di Bergamo.

Nell’ambito della VII Giornata nazionale di prevenzione allo spreco alimentare, possiamo affermare con certezza che questo tema ha assunto notevole importanza in questi ultimi anni e i numeri dimostrano quanto Regione Lombardia, insieme a tutti i suoi interlocutori, abbia a cuore l’argomento. Nel Piano d’azione biennale 2019/2020 i fondi per finanziare i 10 progetti scelti (tra i quali, a livello regionale, c’è quello portato avanti da Banco Alimentare) ammontano a 2,5 milioni di euro (quasi un milione in più rispetto al biennio precedente) con gli interventi stessi che andranno a sostenere oltre 1.500 strutture assistenziali come mense, comunità o strutture caritative.

Tutti sono pronti a fare la propria parte per evitare lo spreco. Infatti, si stima che verranno raccolte oltre 40.000 tonnellate di cibo coinvolgendo più di 2.500 donatori, tra grande distribuzione, piccole e medie imprese, produttori artigianali, ristorazione organizzata e varie raccolte locali. Il valore delle donazioni è evidente a tutti: in questo modo si possono aiutare persone in difficoltà che non possono permettersi di acquistare determinati prodotti alimentari o una quantità sufficiente di alimenti di qualità, riducendo allo stesso tempo lo spreco alimentare.

Si stima che, con queste iniziative, potranno essere raggiunti più di 230.000 adulti e circa 114.000 minori (circa 75.000 famiglie). In particolare, saranno raggiunti gruppi di popolazione vulnerabili quali famiglie numerose con basso reddito, disoccupati di lunga durata e nuclei monoparentali, in particolare anziani, famiglie in emergenza abitativa, senza fissa dimora.

© RIPRODUZIONE RISERVATA