Omicidio del Gaudio, parlano i testimoni
Lite rabbiosa udita da più persone

In particolare due ragazze che erano in auto e stavano parlando nel parcheggio adiacente la casa di Tizzani raccontano di aver sentito una lite furiosa.

Diciassette persone hanno testimoniato nella mattinata di mercoledì 22 gennaio al processo per l’omicidio di Giovanna del Gaudio avvenuto il 26 agosto del 2016 il cui unico imputato è il marito Antonio Tizzani, 71enne ex ferroviere che si è sempre proclamato innocente.

In aula vengono ricostruiti i tragici momenti di quella sera e vengono sostanzialmente divisi in due fasi successive e separate: la prima tra mezzanotte e mezzanotte e mezza quando si sentono le prime urla che vengono udite da due ragazze che erano nel parcheggio adiacente alla villetta di Tizzani e da una vicina di casa, sono la voce potente e rabbiosa di un uomo che urla e quella più flebile di una donna che sembra subire.

La seconda fase, invece, avviene qualche minuto dopo verso un quarto all’una vengono sentite questa volta anche da numerosi altri vicini, sono sempre urla, uno agghiacciante di disperazione di un uomo, riconducibile a Tizzani e l’urlo agghiacciante di una donna, che potrebbe essere la moglie del figlio di Tizzani. Nella ricostruzione potrebbe essere il momento in cui viene scoperto il cadavere della donna.

Nella deposizione delle due ragazze anche il racconto degli attimi successivi alle urla in cui le ragazze hanno avvicinato un carabiniere per riferigli quello che avevano sentito, portate in caserma «abbiamo sentito la stessa voce maschile sentita durante quel litigio. Proveniva dalla stanza accanto». Dentro c’era Antonio Tizzani e i militari lo stavano interrogando.

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