Palafrizzoni, quasi 204 milioni dal Pnrr. Record regionale: 1.678 euro a cittadino

I DATI. Gori: «Capaci di attrarre fondi grazie a una visione sviluppata negli anni». La parte più consistente per transizione ecologica e rivoluzione verde: oltre 146 milioni. Poi coesione e inclusione.

La transizione ecologica e la mobilità sostenibile, la rigenerazione urbana e i servizi educativi, le «infrastrutture sociali» e il welfare, e altro ancora. Totale: 203 milioni e 990mila euro. È la somma di quanto assegnato dal Pnrr al Comune di Bergamo attraverso un ampio numero di progetti, e Bergamo è il primo capoluogo lombardo per valore pro capite, cioè per risorse assegnate in rapporto alla popolazione.

Emerge incrociando alcuni dati. La Fondazione Ifel – l’Istituto per la finanza e l’economia locale, «braccio» dell’Anci – ha infatti lanciato nei giorni scorsi la «Piattaforma Easy», un portale che riepiloga per ogni ente locale le assegnazioni del Pnrr (aggiornate al 7 marzo 2023), da cui risultano i (quasi) 204 milioni di euro per Bergamo. Quella cifra equivale appunto a 1.678 euro di risorse Pnrr per ciascun cittadino della città, il dato più alto tra i capoluoghi lombardi: Sondrio è secondo con 1.267 euro pro capite (26,7 milioni di euro a fronte di 21.066 residenti), Varese in terza piazza con 974 euro pro capite (quasi 76,4 milioni di euro, con 78.409 residenti), mentre Milano è quarta con 585 euro pro capite (in totale il capoluogo lombardo si è visto assegnare 792 milioni di euro, una cifra superiore a Bergamo in valore assoluto, ma che va «spalmata» sui 1,3 milioni di residenti nella città meneghina). In coda alla classifica c’è Lodi con un valore di 160 euro pro capite (7,1 milioni di euro, 44.709 residenti).

Il sindaco Giorgio Gori: «Progetti ambiziosi e credibili già in cantiere e pronti nel momento in cui si sono sbloccati i fondi in arrivo dall’Europa»

«Il Pnrr è una grande opportunità per il nostro Paese», commenta il sindaco Giorgio Gori, e «Bergamo ha cercato di sfruttare nel migliore dei modi possibili questa occasione, avendo chiaro quanto i fondi del Next Generation Eu possano risultare decisivi nello sviluppo della città del futuro». I dati di Ifel e Anci, prosegue Gori, «evidenziano la nostra capacità di attrarre fondi, ma anche sottolineano la visione che la nostra città e la nostra amministrazione avevano già sviluppato negli anni scorsi, con progetti ambiziosi e credibili già in cantiere e pronti nel momento in cui si sono sbloccati i fondi in arrivo dall’Europa».

I progetti

Ma a cosa serviranno questi fondi? La fetta più ampia dei soldi in arrivo su Bergamo (complessivamente sarebbero «oltre 400 milioni», ragiona Gori, visto che Anci e Ifel non conteggiano quelli che Rfi ha già destinato sulle infrastrutture su ferro della nostra città e sulla stazione») riguarda «un capitolo particolarmente importante, ovvero quello della transizione ecologica e della rivoluzione verde» , prosegue il sindaco: è un elenco che comprende «l’E-Brt, la Teb tra la stazione e Villa d’Almè, il collegamento ferroviario Bergamo-Orio e molto altro ancora» e che permetterà «di sviluppare un nuovo rapporto tra la città e il suo hinterland, consentendo di ridurre drasticamente nel giro di qualche anno il volume di traffico privato che si muove in ingresso e in uscita dalla città quotidianamente».

Altre due partite sono quelle della rigenerazione urbana e dell’edilizia scolastica: «Saremo in grado di restituire alla città luoghi come l’ex carcere di Sant’Agata o Casa Suardi, ma anche di realizzare la nuova Gamec all’interno dell’attuale palasport e rimettere a nuovo strutture sportive nei quartieri fino al Campo Utili – conclude Gori –. E poi ammodernare tante scuole di Bergamo, anche costruendo nuovi asili nido che consentiranno di ampliare la nostra offerta per quel che riguarda i servizi dell’infanzia».

Le destinazioni dei fondi

La piattaforma messa a disposizione da Fondazione Ifel e Anci dà conto della suddivisione dei fondi a seconda di ciascuna «missione», cioè le aree d’intervento previste dal Pnrr. Per la «Missione 1», che comprende gli ambiti della digitalizzazione, dell’innovazione, della competitività, della cultura e del turismo, Bergamo ha finora ricevuto l’assegnazione di 1,64 milioni di euro. La parte del leone la fa ovviamente la «Missione 2», dedicata a «rivoluzione verde e transizione ecologica»: per Bergamo sono previsti 146,73 milioni di euro (in questo ambito, per esempio, ci sono i fondi per l’E-Brt e la T2 della Teb). Altri 9,31 milioni di euro sono ricompresi nella «Missione 4», cioè istruzione e ricerca. Sulla «Missione 5», relativa a «inclusione e coesione», gravitano invece 46,31 milioni di euro.

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