Parcheggio ospedale Papa Giovanni
Le tariffe non si abbassano

Dopo un confronto tra sindacati Provincia di Bergamo. Per la società che lo gestisce nel 2020 una perdita del 43% dei ricavi, convenzione allungata fino al 2046.

Inconro martedì per discutere delle tariffe orarie che i cittadini e i lavoratori dell’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo pagano per le soste nel parcheggio, Cgil, Cisl e Uil hanno incontrato il presidente della Provincia Gianfranco Gafforelli e con la segretaria generale dell’amministrazione provinciale Immacolata Gravallese. La Provincia è, infatti, l’ente a cui spetta di affidare il diritto di gestione del parcheggio tramite gara d’appalto.

Al centro del confronto, la convenzione per la gestione del parcheggio da parte della concessionaria BHP e nello specifico le tariffe orarie previste per i dipendenti dell’ospedale (medico-sanitari, impiegati e tecnici), per gli addetti degli appalti di mense, pulizie e manutenzione e servizi ausiliari, ma anche per gli utenti: la Provincia ha lavorato sulla convenzione già scaduta nell’agosto del 2019, anche tenendo conto delle richieste presentate dai sindacati per calmierare le tariffe e per migliori condizioni di utilizzo dei parcheggi.

«Per tutto l’anno 2020, a causa della pandemia, si è stimato un calo di circa il 43% degli introiti per il gestore BHP, a causa minori accessi in ospedale» hanno spiegato i rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil di Bergamo. «La Provincia ci ha informato che si è giunti a un accordo che prevede lo spostamento al 2046 del termine della concessione. La trattativa si è conclusa con il mantenimento delle tariffe già esistenti per tutti gli utenti e per i lavoratori che operano presso l’ospedale di Bergamo, nonché con il miglioramento delle condizioni logistiche per la fruizione del parcheggio da parte dei lavoratori delle ditte in appalto. Pur confermando il nostro giudizio critico rispetto alla mancata dotazione sin dalla nascita dell’ospedale di un parcheggio non a pagamento, esprimiamo soddisfazione per il risultato ottenuto, auspicando che, superato questo tempo difficile, si possa lavorare per una soluzione migliorativa per lavoratori e utenti».

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