Pazienti Covid, l’età media è di 40 anni. Sono 23 i degenti al «Papa Giovanni»

Numeri stabili, al netto di piccole oscillazioni. Pezzoli: «Con l’avanzare della variante Delta sono sempre più giovani». Nel weekend ricoverato un 20enne.

Al netto di piccole oscillazioni, la pressione ospedaliera pare essersi stabilizzata. Il «rally» dei ricoverati, dopo un’accelerazione nella terza settimana di luglio, viaggia ora infatti su una sorta di equilibrio numerico anche in Bergamasca, e nello specifico al «Papa Giovanni», l’unica struttura orobica che accoglie attualmente pazienti Covid. Da giugno infatti i contagiati del territorio bergamasco con necessità di ricovero vengono convogliati qui, nella riorganizzazione avviata dalla Regione per la rete di accoglienza ospedaliera, mentre l’hub di riferimento per le Terapie intensive è stato individuato agli Spedali Civili di Brescia: ieri i posti letto occupati al «Papa Giovanni» erano 23, in calo rispetto ai 27 di domenica e di sabato, più in linea con i 25 di giovedì e i 22 di mercoledì scorso.

Ma soprattutto: l’escalation di contagi non si riverbera con la stessa proporzione in un aumento dei pazienti che necessitano di cura. La quarta ondata, vista dall’osservatorio clinico, consegna un «identikit» dei malati Covid ben diverso rispetto a quel che s’ è vissuto nelle fasi epidemiche precedenti. Nell’ultimo weekend all’ospedale «Papa Giovanni» è arrivato un ragazzo di soli 20 anni, con difficoltà respiratorie e febbre: colpito dal Covid, e con ogni probabilità si tratta della variante Delta del virus, è stato ricoverato nel reparto di Malattie infettive. «È il ricoverato con l’età più bassa, ormai la media non è più quella a cui abbiamo assistito nelle prime ondate - rimarca Fabio Pezzoli, direttore sanitario dell’Asst Papa Giovanni XXIII di Bergamo -. Con l’avanzare della variante Delta, che nelle ultime settimane è diventata predominante, stiamo assistendo a un costante abbassamento dell’età delle persone colpite dal Covid che vengono ricoverate. Siamo intorno ai 40 anni di età, abbiamo sì ancora persone over 60, ma di recente i contagiati con necessità di ricovero sono sempre più giovani.

E, va rimarcato, si tratta nella stragrande maggioranza dei casi di persone che non sono vaccinate o che non hanno completato il ciclo vaccinale. Ecco quindi la prova chiara e lampante dell’urgenza di utilizzare l’unica arma che abbiamo per sconfiggere il virus e uscire da questa pandemia: il vaccino. I giovani e gli over 60 che non si sono ancora vaccinati devono proteggersi». E inoltre il direttore sanitario Pezzoli rimarca: «Per ora - prosegue - abbiamo già due moduli di Malattie infettive riservati a malati Covid, e sono quasi pieni. In tutto in Malattie infettive abbiamo disponibilità di 44 posti, per ora la situazione è gestibile e sotto controllo. Ma preoccupa l’aumento dei contagi». A livello lombardo, ieri sono saliti a 242 i pazienti ricoverati: sono ora 32 (+5) quelli nelle terapie intensive e 210 (+2) quelli in area medica. Prima della nuova ondata del virus il punto più basso della pressione ospedaliera si era osservato in Lombardia il 14 luglio scorso, quando i ricoverati in totale erano 155; in Bergamasca, invece, la discesa era proseguita sino al 19 luglio, giorno in cui si contavano 6 pazienti, tutti al «Papa Giovanni», prima della risalita.

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