Rai, dichiarazione d’esonero per il canone
Ancora poche ore per inviare il certificato

Centralini «in tilt» sia per Agenzia delle Entrate che per la Rai: lunedì 16 maggio è l’ultimo giorno per inviare la «Dichiarazione sostitutiva relativa al canone di abbonamento alla televisione per uso privato».

A segnalarlo una nota dell’Unione Nazionale Consumatori che ha cercato di collegarsi ai numeri dedicati alle informazioni, ossia l’848 800 444 dell’Agenzia delle entrate e l’800 93 83 62 della Rai. «I centralini sono in tilt sia per Agenzia delle entrate che per la Rai. Questo dimostra che molti italiani non hanno ancora capito come va compilata la dichiarazione. Il rischio ora è che onesti contribuenti che hanno sempre pagato il canone in vita loro, si ritrovino due canoni addebitati in bolletta solo perché non hanno inviato la dichiarazione in tempo o a pagare 50 euro per averla inviata in ritardo. Una cosa assurda ed inaccettabile. Insistiamo a chiedere una proroga», dichiara Massimiliano Dona, segretario dell’Unione Nazionale Consumatori.

«Perché i telegiornali in questi giorni non hanno ricordato che stavano per scadere il termini per l’invio della dichiarazione, spiegando almeno i 2 o 3 casi più frequenti che necessitano dell’invio dell’autocertificazione, come le utenze elettriche residenziali domestiche diversamente intestate tra componenti della famiglia? Lo spot è assolutamente insufficiente, oltre che poco trasmesso» ha concluso Dona.

E queste sono ore decisive. Sta infatti per scadere il termine per inviare la Dichiarazione sostitutiva che serve per l’esenzione totale dall’imposta o per evitare di pagare il canone più di una volta. Da quest’anno il Canone Rai (ricordiamo che si tratta di 100 euro) sarà infatti addebitato nella bolletta della luce elettrica. Si pagherà una maxi rata a luglio (70 euro) mentre altri 30 euro finiranno nei bollettini seguenti (dieci euro per ogni mese successivo a quello di luglio). Dall’anno prossimo il pagamento avverrà da gennaio a ottobre, con rate da 10 euro l’una.

Qui sotto qualche info che è sempre utile ricordare

LA DOMANDA DI ESENZIONE - Per evitare l’addebito i titolari di un’utenza elettrica possono dichiarare che nell’abitazione non è presente un apparecchio tv, presentando una dichiarazione sostitutiva tramite il modello disponibile sul sito dell’Agenzia delle Entrate. Il modello può essere utilizzato anche per segnalare che il canone è dovuto per l’utenza elettrica intestata ad un familiare. La scadenza è il 16 maggio sia per l’invio attraverso raccomandata con ricevuta di ritorno che online sul sito dell’Agenzia delle entrate. Per utilizzare questa ultima opzione occorre registrarsi e richiedere il Pin.

LE SANZIONI - Per chi dichiara il falso, come stabilito dalla normativa sulle autocertificazioni, sono previste pene che possono arrivare a due anni di reclusione.

ESCLUSI SMARTPHONE E TABLET - Il ministero, su sollecitazione del Consiglio di Stato, ha chiarito che per apparecchio televisivo si intende un apparecchio in grado di ricevere, decodificare e visualizzare il segnale digitale terrestre o satellitare, direttamente o tramite decoder o sintonizzatore esterno. Non costituiscono quindi apparecchi televisivi i computer, gli smartphone e i tablet. (Almeno per ora, verrebbe da dire, così ad occhio e croce...).

DISDETTA - Non è più prevista la disdetta dell’abbonamento richiedendo il suggellamento dell’apparecchio, occorrerà presentare ogni anno la dichiarazione di non detenzione.

L’ADDEBITO SULLA PENSIONE - Per poter pagare il canone TV direttamente con addebito sulla pensione è necessario farne richiesta al proprio ente pensionistico entro il 15 novembre dell’anno precedente a quello cui si riferisce l’abbonamento. L’agevolazione riguarda tutti i cittadini con un reddito di pensione, percepito nell’anno precedente a quello della richiesta, non superiore a 18.000 euro.

CANONE SPECIALE - In caso di possesso di apparecchi radio o TV nei locali della propria attività, il canone TV speciale, cioè per gli esercizi pubblici, continuerà ad essere pagato con le modalità tradizionali.

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