Rifiuti, corsa ai nuovi sacchi codificati
Zenoni: «Tante irregolarità da sanare»

Dal 1° febbraio è obbligatorio a Bergamo l’uso dei nuovi sacchi codificati e abbinati ad ogni singola utenza. Ecco cosa sapere.

La novità – spiega A2a in una nota – è stata accompagnata dalle nuove modalità di distribuzione dei sacchi per la raccolta dei rifiuti indifferenziati (trasparenti) e degli imballaggi in plastica (gialli): il ritiro dei sacchi, infatti, è ora possibile unicamente attraverso i 15 distributori automatici installati da Aprica sul territorio cittadino.

I 15 distributori automatici sono stati posizionati nelle seguenti zone: Spazio Polaresco (via Polaresco 15, non disponibile per tutta la durata dell’emergenza Covid); Esselunga via San Bernardino; piattaforma ecologica via Goltara; Famila Superstore via Rampinelli; Coop via Autostrada; Esselunga Borgo Palazzo; Centro Terza Età via L. Da Vinci; Esselunga via Corridoni; Lazzaretto; Carrefour via M. di Savoia; Funicolare (l.go S. Alessandro); Dpiù via Serassi; Il Gigante via Bono; Carrefour via Tiraboschi e Coop via Broseta.

E se è obbligatorio usare i nuovi sacchi con il codice a barre, «non andremo a fare sanzioni in queste prime settimane e non lasceremo per terra i sacchetti senza codice» spiega in Consiglio comunale l’assessore all’Ambiente Stefano Zenoni, a margine dell’approvazione (astenute le minoranze) del nuovo regolamento per la disciplina dei servizi di gestione dei rifiuti. «Stiamo riscontrando decine e decine di situazioni da regolarizzare, qualcuno, anche in buona fede, negli anni non ha adeguato le informazioni sul nucleo familiare, qualcuno non ha la tessera» spiega Zenoni.

Il meccanismo prevede una dotazione massima per tutto l’anno, che per le famiglie è basata sul numero di componenti del nucleo familiare e una dotazione aggiuntiva per figli piccoli o persone fragili che utilizzano pannolini o dispositivi medici. Se per le famiglie con bambini di età inferiore ai 3 anni l’aumento della dotazione è automatica, per le altre fasce d’età occorre presentare o inviare una richiesta in carta semplice con autocertificazione direttamente agli uffici di Aprica.

Le utenze domestiche hanno a disposizione un numero di sacchi «obiettivo», in base alla categoria e alla superficie registrata per la Tari. Le utenze possono ritirare dai 20 agli 80 sacchi contenenti 40 litri per l’indifferenziato e da 60 a 120 sacchi gialli da 110 litri dove raccogliere la plastica. Superate le quantità massime stabilite, si potranno ritirare solo a pagamento (4 euro per un rotolo da 10 per l’indifferenziato e 3 euro per 20 gialli per la plastica). I condomìni registrati in banca dati hanno a disposizione una dotazione aggiuntiva per la pulizia delle aree comuni, in base al numero complessivo degli appartamenti.

«Nel 2020 abbiamo raggiunto il 73% di raccolta differenziata, anche se è stata un’annualità viziata dalla pandemia – commenta Stefano Zenoni, assessore all’Ambiente –. Con questo progetto, partito con l’assessore Leyla Ciagà, puntiamo a migliorare di 3 o 4 punti percentuali e alla fine potremmo raggiungere l’ambiziosa quota dell’80%. Chiedo la collaborazione ai cittadini. Non prevediamo sanzioni nell’immediato, perché l’obiettivo è abituarsi alle nuove modalità».

Sui social, in vista dell’imminente partenza del servizio, alcuni cittadini e commercianti lamentano il numero ridotto dei sacchi a disposizione e la dimensione ridotta dei contenitori trasparenti dove conferire l’indifferenziato. «Il progetto nasce da un’esperienza già adottata in altre realtà e la dotazione è ritenuta sufficiente perché è frutto di analisi e ragionamenti – commentano Filippo Agazzi e Renato Pennacchia, rispettivamente amministratore delegato e coordinatore dei servizi di Aprica –. I sacchi per la plastica sono identici a quelli in uso, mentre abbiamo ridotto la misura di quelli trasparenti, che nella maggior parte dei casi venivano raccolti semivuoti». Per maggiori informazioni www.apricaspa.it o telefonare al numero verde di Aprica 800437678.

© RIPRODUZIONE RISERVATA