Santa Lucia, letterina in «doppia copia»: inviatela anche a L’Eco, sarà pubblicata

L’iniziativa si intitola «Un sogno di carta che diventa realtà». Basta scattare una foto e spedirla via e-mail a [email protected], prima di sigillare la busta. Raccoglieremo tutte le letterine in una serie di pagine speciali de L’Eco di Bergamo pubblicate ogni giorno dal 29 novembre al 12 dicembre.

Una notte lunga, che sembra non passare mai. Una notte magica, con l’orecchio teso ad ogni scampanellio. È la notte di Santa Lucia, la più attesa dai piccoli e da tutti quei grandi che, citando a modo nostro Antoine de Saint-Exupéry, sono stati bambini e «ancora se lo ricordano».

Nel cuore dei bergamaschi, Santa Lucia occupa uno spazio speciale. Ma il culto della santa è diffuso in tutto il mondo: in Croazia e in Ungheria il 13 dicembre si piantano dei chicchi di grano, da fare crescere in vista del Natale come simbolo della nuova vita nata a Betlemme. In Svezia, invece, i bambini si cimentano nella preparazione di biscotti allo zenzero e focaccine allo zafferano e organizzano una processione per le vie della città, le femmine in abito bianco, e i maschi con cappelli di paglia e bastoni decorati con stelline. Nei Caraibi esiste addirittura una piccola isola chiamata Santa Lucia: il 13 dicembre si festeggia il santo patrono ed è festa nazionale. Per la «santa della luce» vengono accese luci a tema natalizio nella capitale Castries; gli artigiani partecipano invece alle celebrazioni con delle lanterne decorate. Il tutto si chiude con un grandioso spettacolo pirotecnico.

Per i bambini, Santa Lucia è la Santa che porta doni, da aspettare con trepidazione, e da accogliere con un bicchiere di latte e una manciata di fieno per l’asinello. Non tutti conoscono però la vera storia della Santa. Secondo l’agiografia, Lucia era una ragazza di Siracusa, orfana di padre dall’età di cinque anni. Fin da bambina, aveva fatto un voto: si sarebbe dedicata completamente a Cristo e avrebbe donato tutto il suo patrimonio ai poveri. Un atto coraggioso, con cui Lucia desiderava ringraziare Dio e Sant’Agata, a cui aveva chiesto di intercedere per la guarigione della madre Eutychia, gravemente malata. Per tre anni, vestita umilmente, Lucia si prodigò nella distribuzione di gioielli e abiti ai malati e ai bisognosi della città. Il pretendente di Lucia, un giovane di Siracusa, non accettò però il cambiamento e il voto della ragazza che avrebbe voluto sposare. Vedendo Lucia privarsi di tutti i suoi averi e regalarli ai poveri, si vendicò denunciandola come cristiana. Era il 304 d.C., ed erano in vigore i decreti di Diocleziano. Lucia morì all’età di ventun anni, senza rinnegare la propria fede e ringraziando Dio per tutto ciò che le aveva donato.

Oggi, nella chiesetta della Madonna dello Spasimo, in via XX Settembre, ci sono già decine e decine di buste e disegni ai piedi della Santa. Come in vita Lucia volle donare tutti i suoi beni ai più poveri, così ora porta doni a tutti quei bambini che le scrivono e che oltre a chiedere doni sono capaci di ringraziare per tutto quello che già possiedono.

Quest’anno, Santa Lucia aspetta tutte le letterine dei bambini nella chiesa di Bergamo e nelle parrocchie di ogni paese: pensieri, disegni, tutto ciò che i più piccoli saranno disposti a offrirle. Anche L’Eco di Bergamo si unisce alle celebrazioni per la Santa con l’iniziativa «Un sogno di carta che diventa realtà». Prima di sigillare la busta, vi invitiamo a fare una fotografia della letterina e mandare testi e disegni all’indirizzo mail [email protected]. Raccoglieremo tutte le letterine in una serie di pagine speciali de L’Eco di Bergamo pubblicate ogni giorno dal 29 novembre al 12 dicembre. Ci avvicineremo così, insieme ai nostri lettori e ai loro bambini, alla notte più magica dell’anno. Santa Lucia risponderà a tutti coloro che le rivolgeranno un pensiero e una richiesta, e che sappiano, come lei stessa fece in vita, donare prima ancora che ricevere.

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