Scuola, ecco il vademecum per i genitori
«Il pericolo è in famiglia». Scarica qui il pdf

Ats, pediatri e Ufficio scolastico provinciale hanno presentato le regole su sintomi, test e isolamento.

«La scuola è un ambiente sicuro, il pericolo sta in famiglia, dove cala l’attenzione e si allentano i dispositivi di sicurezza», concordano Ats, pediatri e Ufficio scolastico provinciale che hanno collaborato per realizzare il vademecum dal titolo-manifesto «Essere genitori al tempo del Covid».Una guida snella, ma rigorosamente scientifica, disponibile sui canali online per orientare mamme e papà di figli in età scolare (dal nido alle superiori) tra sintomi, tamponi e quarantene. Il quadro è in evoluzione.

La didattica in presenza nei licei di Sarnico e Lovere è già stata sospesa per precauzione la settimana scorsa visto l’aumento dei casi nell’area Bergamo est e gli istituti di ogni ordine e grado si preparano a chiudere negli otto Comuni al confine con Brescia, arancioni «rafforzati» da martedì. I dati di Ats però segnalano un calo dei contagi nell’ambito scolastico.

Da qui l’importanza di insistere sui comportamenti corretti da tenere dentro e fuori casa, «perché la prevenzione è l’arma che più ci protegge». Le dieci pagine, quindi, cercano di rispondere alle domande più frequenti dei genitori, fornendo indicazioni pratiche: dai link per scaricare l’autocertificazione per fare il tampone o con gli indirizzi e orari dei «punti tampone scuola» fino agli allegati tematici (sintomi riconducibili al Covid, regole per isolamento-quarantena e per capire chi è contatto stretto o ad alto rischio).

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«La scuola si sta rilevando un ambiente molto sicuro. I pazienti positivi in età pediatrica - che sono pochi e in genere asintomatici o paucisintomatici - hanno contratto l’infezione in famiglia, dove avviene la maggior parte dei contagi, per l’allentamento dei dispositivi di sicurezza», conferma la pediatra Simpef Beatrice Pietrobon, che ha collaborato alla stesura del vademecum, ricordando «l’importanza dell’isolamento intrafamiliare». E aggiunge: «È importante tenere aperte le scuole come ambienti di socializzazione. A dare maggiore preoccupazione sono le conseguenze psicologiche delle chiusure: tra i giovani sono in aumento apatia, disturbi alimentari, disturbi del sonno e crisi d’ansia».

Anche la direttrice dell’Ufficio scolastico territoriale Patrizia Graziani è in prima linea: «Da subito la scuola, in un grande lavoro di sistema e di territorio, si è organizzata per mettere in sicurezza gli edifici e diffondere buone pratiche di prevenzione. Si può dire che negli ultimi 12 mesi ci si sia occupati al 50% di didattica ed emergenza sanitaria. I contagi sono contratti all’esterno e portati dentro gli istituti. È un continuo work in progress, in base alle nuove emergenze».

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