«Val Seriana, agito in scienza e coscienza»
Conte: 400 miliardi di prestiti alle imprese

«Abbiamo deliberato la sospensione di vari pagamenti fiscali e contributi e ritenute anche per i mesi di aprile e maggio». Lo ha detto il premier Giuseppe Conte in conferenza stampa a Palazzo Chigi.

«Abbiamo deliberato la sospensione di vari pagamenti fiscali e contributi e ritenute anche per i mesi di aprile e maggio» spiega Conte che aggiunge: «Con in decreto diamo liquidità per 400 miliardi di euro alle nostre imprese, 200 per il mercato interno altri 200 potenziare export».

«Abbiamo adottato uno strumento molto efficace per tutelare tutte le imprese che svolgono una qualche attività di rilievo strategico. Attraverso il potenziamento del golden power potremo controllare operazioni societarie e scalate ostili non solo nei settori tradizionali, ma in quelli assicurativo, creditizio, finanziario, acqua, salute, sicurezza. È uno strumento che ci consentirà di intervenire nel caso ci siano acquisizioni di partecipazioni appena superiori al 10% all’interno dell’Ue» ha continuato il premier.

«Lo Stato offrirà una garanzia perché i prestiti avvengano in modo celere, spedito. Potenzieremo il fondo centrale di garanzia per le pmi e aggiungiamo il finanziamento dello Stato attraverso Sace, che resta nel perimetro di Cassa depositi e prestiti, per le piccole e medie e grandi aziende» ha detto e aggiunto: «Quando tutto sarà finito ci sarà una nuova primavera, presto raccoglieremo i frutti di questi sacrifici».

Ha poi parlato il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri: «Mettiamo in campo 200 miliardi di garanzia per prestiti fino al 90% garantiti dallo Stato senza limiti di fatturato, per imprese di tutti i tipi. Potranno arrivare al 25% del fatturato delle imprese o al doppio del costo del personale con un sistema di erogazione molto semplice e diretto al sistema bancario, attraverso Sace, con condizionalità limitate tra cui quella di non poter erogare dividendi».

Conte ha anche risposto alla domanda sui tempi di erogazione dei 600 euro: «Ci siamo subito adoperati perché tutti possano avere quanto prima le somme che abbiamo previsto nel dl Cura Italia. C’è stato un sovraccarico, come è noto, nel sistema informatico dell’Inps» ma «mi assicurano che quanto prima si stanno avvantaggiando per evadere le richieste. Avevo chiesto a tutti di fare uno sforzo collettivo perché le erogazioni possano avvenire anche prima del 15 aprile. Gli enti stanno lavorando tanto e sono fiducioso che possano arrivare a risolvere prima del 15».

Poi ancora il premier: «Agli italiani voglio dire: state dando un contributo fondamentale, presto raccoglieremo i frutti di questi nostri sacrifici. Quando sarà tutto superato ci sarà una nuova primavera, la vivremo tutti insieme» ha detto Conte che ha parlato della Pasqua: «Sarebbe irresponsabile andare in giro e allentare la fiducia e la responsabilità. Pasqua significa passaggio dalla schiavitù e anche riscatto: speriamo che possa portarci questa libertà. Io vivo questa festività con fede, come redenzione. Speriamo che in una versione più laica sia un passaggio verso un definitivo riscatto».

Conte ha risposto anche alle domande dei giornalisti e ha nuovamente parlato di Nembro e Alzano dopo il botta e risposta quotidiano con il governatore Attilio Fontana: «Non l’ho fatto per polemica e non voglio ricercare le responsabilità di altri. Ho bisogno della collaborazione di tutti, governatori e sindaci. Mi è stato chiesto se il governatore della Lombardia poteva assumere ordinanze più restrittive e abbiamo risposto che non abbiamo impedito di farlo, lo hanno fatto altri governatori. Non voglio imputare o scaricare responsabilità». E ancora su Nembro e Alzano «abbiamo sbagliato o fatto bene? Riteniamo di aver agito in scienza e coscienza, ce ne assumiamo tutta la responsabilità. Con la zona rossa estesa a tutta la Lombardia riteniamo di aver assunto una decisione più rigorosa. Ci sarà poi il tempo per giudicare e io non mi sottrarrò. Ora è il momento della concentrazione e del coraggio per uscire dall’emergenza tutti insieme». Infine: «La differenza di decisione tra Codogno e la Val Seriana è stata solo una questione di tempi».

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