Si ingrossa il torrente, 400 ragazzi bloccati in baita. L’intervento dei Vigili del Fuoco -Foto

VALBONDIONE. Al ritorno da una gita coi Cre a Lizzola sorpresi dal torrente Bondione che si era gonfiato d’acqua per le piogge: salvati dal Soccorso alpino.

Si è conclusa nel migliore dei modi la disavventura nella zona delle Piane di Lizzola a Valbondione per circa 400 ragazzi (dai 5 anni in su) iscritti ad alcuni Cre, anche da fuori provincia. Dalle indicazioni raccolte sembra che fossero arrivati in alta Valle Seriana da tre località diverse a bordo di otto pullman che hanno poi trovato parcheggio nella parte alta del paese nella mattinata di giovedì 13 luglio. Dopo una ventina di minuti di cammino hanno quindi raggiunto l’ampia area verde in cui si trova la sede locale degli alpini trovandosi però in difficoltà nel pomeriggio quando, sulla via del ritorno, hanno dovuto fare i conti con l’aumento del livello del torrente Bondione.

La mattinata era trascorsa in modo tranquillo con giochi ed attività di gruppo fino al pranzo al sacco, al riparo dal sole grazie alla presenza di un’ampia area boschiva sulla destra orografica del corso d’acqua. Nel pomeriggio l’arrivo di condizioni di maltempo ha però fatto aumentare velocemente la sua portata. Vista l’impossibilità di far rientro verso il paese in condizioni di sicurezza i referenti dei gruppi hanno chiesto aiuto al numero unico di emergenza comunicando però che non sussistevano pericoli immediati, vista la lontananza dall’acqua e grazie al riparo che poteva essere garantito da alcune baite.

La richiesta di soccorso ha portato alla veloce attivazione di una squadra dei vigili del fuoco di Clusone e dei volontari della stazione locale del Soccorso alpino. Una volta giunti sul posto i soccorritori hanno fatto una valutazione di quale fosse la zona del torrente più indicata per permettere il guado in condizioni di sicurezza di tutti i ragazzi. È stato quindi scelto di utilizzare il passaggio pedonale sulla briglia in cemento posta trasversalmente alla direzione dell’acqua e sulla quale è stata predisposta una fune che poteva essere utilizzata come corrimano. I soccorritori hanno quindi fatto la spola tra le due sponde del corso d’acqua finché tutti i ragazzi ed i loro accompagnatori hanno raggiunto la strada sterrata che li ha riportati verso il centro abitato.

Dal punto di vista orografico il torrente Bondione presenta un bacino idrografico abbastanza ampio visto che è in grado di raccogliere le acque provenienti dal Monte Cimone, Pizzo Tre Confini (metri 2824) e l’alpeggio di Sasna. Le piogge che si possono riversare a carattere di nubifragio su quest’area sono purtroppo in grado di generare eventi di questo tipo in tempi assai brevi. Il suo guado, in questi casi, è possibile solo in determinati punti. Uno è rappresentato dalla stessa briglia in cemento utilizzata dai soccorritori. Una seconda possibilità di guado si avrebbe utilizzando il ponticello in legno presente più a monte, in località Pasevra, sul sentiero Cai 304 che collega il rifugio Curò al Passo della Manina.

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