Si ricostituisce gang sudamericana: 20 arresti

Per le operazioni di polizia giudiziaria sono impiegati circa 100 agenti, tra cui personale delle Squadre Mobili di Trento, Bergamo, Pavia ed equipaggi del Reparto Prevenzione Crimine Lombardia.

Regole da rispettare a tutti i costi, senza sgarrare, a pena di essere severamente puniti, picchiati o anche uccisi: c’era anche questo nel giuramento di fedeltà alla gang sgominata nella giornata di martedì 5 ottobre dalla Polizia di Stato a Milano, i cui capisaldi erano riassunti in un manoscritto con 26 punti trovato durante le perquisizioni, che hanno portato anche al ritrovamento di armi bianche e una pistola carica, quest’ultima addosso a uno dei 17 arrestati .

Gli investigatori della Squadra Mobile hanno parlato di «livello di pericolosità crescente» e di «intervento preventivo» su una banda («pandilla» in gergo latinos) che stava cercando di occupare gli spazi lasciati liberi dopo i recenti arresti di altri gruppi, e che imperversava soprattutto a Milano, in zona Lambrate, dove è stata trovata anche una loro «base» in una baracca all’interno di un’area incolta, e nell’hinterland a Nord del capoluogo lombardo, in Brianza e anche nel Varesotto e in Bergamasca . Perquisizioni sono state effettuate anche a Pavia e Trento, ma di importanza marginale.

I componenti della banda «Barrio 18» (eterna rivale della più nota MS-13) hanno tra i 20 e i 30 anni, e ora sono accusati, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata a rapina, furto e tentato omicidio.

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