Siccità, la Lombardia chiederà lo stato di emergenza. Rilasci d’acqua dalle dighe per salvare i raccolti

La crisi idrica «Chiederemo sicuramente lo stato di emergenza». A dichiararlo è stato il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, parlando del tema siccità. Edison, dal 16 giugno per una durata di dieci giorni, incrementerà i rilasci d’acqua a valle dagli invasi della Valtellina.

Il rischio, del quale ancora non si parla esplicitamente, ma che è ben presente a tutti, è che si arrivi a dover scegliere fra irrigare i campi o far arrivare l’acqua dai rubinetti. L’allarme della siccità non si placa, soprattutto nel Nord Italia con il Po, il grande assetato, che restituisce la fotografia di un’emergenza di proporzioni tali che non si vedevano da anni. Ma con l’allarme che si sta estendendo rapidamente anche al centro.

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Lo stato d’emergenza

«Chiederemo sicuramente lo stato di emergenza». A dichiararlo è stato il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, parlando del tema siccità nella giornata di giovedì 16 giugno. «C’è già stata una richiesta a livello parlamentare della Lombardia. Penso sia una richiesta che andrà fatta congiuntamente – ha aggiunto il governatore – perché è una situazione drammatica per la Lombardia, il Piemonte, l’Emilia Romagna ma anche il Veneto».

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La situazione critica sul lago d’Iseo

«È una situazione estremamente delicata. È in corso un incontro tra l’assessore Sertori e i regolatori del servizio idroelettrico per cercare di concordare un rilascio maggiore di acqua», aggiunge Fontana dopo l’allarme lanciato nei giorni scorsi dall’Autorità distrettuale del Po sulla situazione di siccità in Piemonte e in Lombardia. «Sono preoccupato da parecchi mesi», ha aggiunto. La situazione di criticità tocca da vicino anche la Bergamasca e in particolare il lago d’Iseo, con inevitabili implicazioni anche per uno dei settori economici più direttamente toccati, vale a dire il comparto agroalimentare.

Per i raccolti rilasci da invasi della Valtellina

Edison d’intesa con la Regione Lombardia, dal 16 giugno per una durata di dieci giorni, incrementerà i rilasci d’acqua a valle dagli invasi della Valtellina. Lo annuncia il gruppo energetico sottolineando che la decisione è stata presa per «mitigare la grave crisi idrica che perdura a causa della scarsa piovosità registrata a partire dalla seconda metà del 2021 e che nei primi cinque mesi del 2022 ha portato a una riduzione delle precipitazioni di circa il 60%, con conseguente contrazione delle produzioni idroelettriche di oltre il 50% rispetto alle medie storiche».

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