Siriani presi a Orio, svolta nell’indagine
C’è un fermo per terrorismo - Video

Nuova accusa per uno dei due siriani bloccati a Orio con documenti falsi e portati nel carcere di Bergamo: Alali Faowaz, 30 anni, il più anziano dei due, deve rispondere di associazione e arruolamento con finalità di terrorismo anche internazionale.

La sua foto con la divisa dell’Isis (anche se da vigile urbano, come si è difeso lui), si è rivelata uno degli elementi fondamentali per le due nuove accuse che gli sono piombate sul capo. Gravi indizi di colpevolezza e pericolo di fuga sono i motivi posti a sostegno del fermo.

A fare la differenza fra le posizioni dei due siriani è stata la foto in divisa di Faowaz. Era in organico all’Isis, hanno ragionato gli inquirenti, nonostante lui abbia voluto sminuire il ruolo: «Ero un poliziotto che doveva presidiare un incrocio di Raqqa». Il trentenne ha spiegato che, quando il regime si è instaurato, bisognava iscriversi a specifiche liste per poter lavorare.

Il connazionale invece aveva detto : «Odio l’Isis: mio fratello era un soldato ed è rimasto ucciso. Come potrei sposare la causa che è stata all’origine della sua morte, che ha causato un così grande dolore a me e a mia madre?».

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