Sottoscrizione per l’Ucraina: il Consiglio Notarile entra nella cordata della solidarietà

Con la Caritas Si amplia il fronte degli enti coinvolti nella raccolta fondi in favore del popolo ucraino. Luraghi: «Contribuiamo alla pronta assistenza».

Torna ad ampliarsi il fronte dei sottoscrittori alla raccolta fondi «Un aiuto per l’Ucraina», che a quattro settimane, ormai, dal suo avvio ha accolto numerosi enti e associazioni della provincia. Ieri è entrato nella compagine anche il Consiglio Notarile di Bergamo, nel giorno in cui il totale della raccolta è arrivato a sfiorare i 900mila euro (per l’esattezza 894.246 euro). Promossa dalla Caritas diocesana, chiamata fin da subito a coordinare l’accoglienza dei profughi nella Bergamasca, insieme a L’Eco di Bergamo e Fondazione della Comunità Bergamasca, la sottoscrizione ha riannodato i fili di un’alleanza del territorio nel segno della solidarietà, che ha coinvolto migliaia di donatori e numerosi altri aderenti (Ascom Confcommercio, Bergamonews, Confindustria, Confcooperative, Università degli Studi e Ance, l’associazione nazionale dei costruttori edili).

Nelle scorse ore l’invito a prendere parte alla raccolta fondi è stato accolto anche dal Consiglio Notarile di Bergamo: «Il conflitto in Ucraina ha già assunto i tratti dell’emergenza umanitaria – ha detto il presidente Maurizio Luraghi –. La risposta di Bergamo, terra dal cuore generoso e solidale, non si è fatta attendere. La partecipazione del Consiglio Notarile di Bergamo alla raccolta fondi promossa da Caritas e Fondazione della Comunità Bergamasca è guidata dal desiderio di poter contribuire a garantire una pronta assistenza ai profughi che stanno arrivando nella nostra provincia, donne e bambini in particolare. È necessario l’aiuto di tutti e il contributo di ciascuno. Per questo i notai bergamaschi, anche in questa circostanza così drammatica, intendono rispondere all’appello di solidarietà del territorio».

I fondi raccolti saranno destinati alle comunità locali che da subito hanno messo a disposizione le loro strutture per ospitare le famiglie di ucraini in fuga dalla guerra. Col passare delle settimane, l’accoglienza si è trasformata in programmi di inclusione, con attività ricreative, corsi d’italiano e assistenza. Tanti ragazzi sono già stati avviati nelle scuole. La guerra in Ucraina continua e seppure queste persone esprimano il desiderio di tornare nelle loro case appena sarà possibile farlo, la prospettiva di un loro soggiorno in Italia che potrebbe prolungarsi per settimane, se non addirittura per mesi, è concreta. Da qui la necessità di disporre, oltre che di adeguate strutture d’emergenza, anche di operatori, volontari e fondi in grado di sostenere queste attività.

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«La rete bergamasca della solidarietà per l’Ucraina si allarga di giorno in giorno e con essa la raccolta fondi – ha detto Osvaldo Ranica, presidente Fondazione della Comunità Bergamasca –. L’urgenza che ci muove è quella di dare pronta, efficace e dignitosa assistenza ai profughi che stanno arrivando anche in queste ore nelle nostre comunità. L’altruismo e la generosità dei bergamaschi è una certezza: il mio grazie al Consiglio notarile di Bergamo che ha prontamente raccolto il nostro invito. Solo insieme possiamo fare cose grandi».

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