Spese condominiali, un salasso: +20-30%. E anche la morosità aumenta

CAROVITA. A incidere sono soprattutto i costi energetici. Risultato: un condominio su dieci si ritrova con il portafoglio in rosso e non riesce ad affrontare le spese di manutenzione.

Non solo luce, gas e carrello alimentare: la corsa al rialzo del carovita colpisce un’altra voce di spesa delle famiglie. L’aumento dei costi di materie prime e servizi hanno fatto lievitare anche le rate delle spese condominiali, che tra conguagli e bilanci preventivi pesano oggi tra il 25 e il 30% in più rispetto a un anno fa. Un salasso per chi vive in condominio, che si aggiunge ai tanti rincari cui le famiglie devono fare fronte ormai da circa un anno a questa parte.

La crisi di liquidità

I pagamenti arrivano in ritardo e c’è chi a saldare il debito proprio non ce la fa, rischiando così un’interruzione dei servizi per tutti. Una grana in più per gli amministratori di condominio, chiamati da un lato a vigilare sui bilanci e dall’altro a trattare con i fornitori per mantenere intatte manutenzioni e forniture di servizi. La crisi di liquidità morde e il rischio di una crescita incontrollata della morosità è dietro l’angolo, al punto che attualmente, secondo una stima degli stessi amministratori, il 10% dei condomini deve fare i conti con un portafoglio in rosso. Tradotto: rischiano di mancare i soldi in cassa per pagare fatture e bollette.

I rischi per gli inquilini

I rincari riguardano indistintamente proprietari di casa e inquilini in affitto. «Le difficoltà si sono acuite – spiega Roberto Bertola, segretario Sicet Bergamo, il sindacato degli inquilini della Cisl –. I debiti più alti si creano negli edifici con il riscaldamento centralizzato. In caso d’insolvenza, l’amministratore si rivale sui proprietari e l’inquilino moroso rischia di perdere la casa».

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