Stroncato da infarto a 43 anni
Bergamo, pizzaiolo muore nel locale

Piazza Pontida Antonio Zuppelli era originario di Napoli, lavorava al «Vasinikò». Trovato nel retro dai colleghi che hanno dato l’allarme.

Non si sentiva bene mercoledì sera, Antonio Zuppelli: erano circa le 20, quando con le mani appoggiate al piano di lavoro del forno alla pizzeria ristorante «Vasinikò» in piazza Pontida, dove faceva il pizzaiolo, ha chiesto al capocameriere di preparargli del latte caldo. «Ho un po’ di fastidio allo stomaco», ha detto. Poi Antonio ha bevuto il suo latte, e si è messo a impastare le pizze, come faceva sempre. Si è fermato verso le 20,30, è andato nella stanza sul retro del ristorante, riservata al personale. Pare per fumare una sigaretta.

Dopo qualche minuto, i colleghi di lavoro sono andati a cercarlo, c’ era una comanda per alcune pizze e lui non era al suo posto. L’ hanno trovato a terra, agonizzante, privo di conoscenza. E hanno chiamato subito i soccorsi. Sul posto è arrivata un’ autoambulanza con medico rianimatore inviata dal 118, e immediatamente dopo anche due pattuglie della sezione Volanti della Questura, ma non c’è stato nulla da fare, Antonio è morto.

Antonio Zuppelli, 43 anni, era originario di Napoli e lavorava a Bergamo dal 2013: sposato, padre di un ragazzo di 18 anni e di una ragazza di 25, in città abitava con altri colleghi che lavoravano con lui al «Vasinikò» in un appartamento in zona Porta Nuova.

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