Turni lunghi, dalla Ue arriva lo stop
Medici: accumulate 500 mila ore extra

Straordinari e ore di lavoro «fuori tetto» per medici, infermieri, ausiliari, operatori socio sanitari: dal 25 novembre l’Italia dovrà allinearsi a una direttiva europea.

La direttiva finora è stata disattesa e riguarda l’organizzazione dell’orario ospedaliero (vale solo per le strutture pubbliche), pena sanzioni salatissime (da 100 a 3 mila euro per il mancato riposo giornaliero e tra 200 e 10 mila euro per la violazione della durata massima del lavoro settimanale).

A Bergamo le organizzazioni sindacali avevano a più riprese lanciato l’allarme: per rispettare la direttiva, visti gli attuali carichi di lavoro, è urgente una riorganizzazione e serve più personale.

In Bergamasca, arrotondando per difetto, nei vari ospedali sarebbero almeno 500 mila ore aggiuntive e non pagate, da far «rientrare» per rispettare la normativa.

«È evidente che bisogna lavorare in fretta per riuscire a rispettare la direttiva, oltre che battersi per ampliamenti dell’organico – evidenzia Angelo Murabito, Funzione pubblica Cisl di Bergamo – .Queste cifre indicano carichi di lavoro pesanti . E se all’ospedale Papa Giovanni ci risulta che il confronto tra rappresentanze sindacali e direzione aziendale stia portando a buoni frutti, non ci risulta che Seriate e Treviglio si siano ancora attivati».

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