Zona rossa, si attende il Governo
«Sospese tutte le prestazioni non urgenti»

I dati della conferenza stampa della Regione Lombardia. L’assessore al Welfare Giulio Gallera ha aggiornato sulle condizioni di salute dei lombardi e dei bergamachi.

«Stiamo cercando di supportare e aiutare gli ospedali più sotto pressione e il sistema si è attivato in maniera incredibile. Molti i posti di terapia intensiva che si sono attivati: sono diventati 321, un numero molto importante. I positivi continuano però a crescere: sono 2251, mentre i ricoverati sono 1169, i ricoverati in terapia intensiva sono 244, in isolamento domiciliare 364. Crescono fortunatamente anche i dimessi e i guariti che sono 376, in un solo giorno 126 in più. Crescono però i deceduti: 98». Questi i numeri evidenziati dall’assessore Gallera. «A oggi abbiamo 11mila persone in isolamento volontario» aggiunge.

«Crescono però ancora gli arrivi nei Pronto soccorso: 50, 60 o 70 pazienti al giorno , tutti con problemi respiratori» spiega Gallera. Sui decessi «c’è un incremento di 25 casi tra mercoledì e giovedì - ha detto l’assessore al Welfare -. Si tratta di persone molto anziane, over 70 anni, della zona rossa, del Lodigiano e alcuni anche nella Bergamasca. Nello specifico su Bergamo - continua Gallera -, i dati evidenziano che la più grande crescita da mercoledì e giovedì, +114 casi, avviene proprio nella provincia bergamasca: si tratta di pazienti positivi che sono fortemente concentrati nella Val Seriana. I dati sono questi, i tecnici stanno facendo la loro valutazione - commenta l’ipotesi di zona rossa - e notizie informali ci dicono che i tecnici stanno chiedendo misure ufficiali, ma non abbiamo informazioni dal Governo. Al di là dell’assunzione di un provvedimento restrittivo, invitiamo i cittadini di quella zona a ridurre la loro vita sociale, a essere molto attenti e prudenti».

Un aggiornamento sul neonato ricoverato a Bergamo: «Il bambino è stabile, respira autonomamente e le sue condizioni non sono critiche». Gallera ritorna nuovamente, durante la conferenza stampa, sui dati bergamaschi e sulla situazione di Seriate: «Stanno arrivando 10 medici e otto infermieri dell’Esercito e arriveranno 7 nuovi infermieri, 2 Os e 4 anestesisti. A Seriate attualmente ci sono 90 soggetti positivi ricoverati e 40 in attesa del tampone, tutti con problemi polmonari importanti».

«Sono tanti gli ospedali che si stanno muovendo per riconvertire i reparti in reparti dedicati a Covid-19. Sono molti infatti i posti nuovi aperti nelle terapie intensive, grazie anche alle camere di risveglio delle sale operatorie. I posti per coronavirus sono diventati 321 e questo è un messaggio importante e forte» ha spiegato ancora e ha continuato: «Da un lato riconvertiamo posti destinati prima a altre patologie: abbiamo rallentato del 70% tute le attività di elezione. Quindi le terapie intensive vengono dedicate o alle emergenze o al coronavirus. Eravamo arrivati a dire che potevamo arrivare a 850 totale, di cui 321 dedicate a pazienti contagiati da coronavirus» ha aggiunto, sottolineando però che «il problema poi è il personale qualificato». Con una notizia importante: «Stiamo sospendendo tutta l’attività ambulatoriale non urgente in tutti gli ospedali della Lombardia».

In conferenza stampa anche un’analisi economica: «Ribadiamo la nostra proposta per un intervento su tutto il territorio della regione. Abbiamo chiesto al governo, noi come il Veneto e l’Emilia, di non fare distinzioni tra diverse zone. Aspettiamo ora il testo dal governo, visto che abbiamo appreso che il testo definitivo arriverà settimana prossima» ha detto il vicepresidente della Regione Lombardia Fabrizio Sala, che ha spiegato come «continua l’interlocuzione con il governo», e che «lavoriamo per stimare il danno economico immediato e le priorità degli interventi. Lavoriamo al nostro interno per primi progetti che possano sostenere l’economia e le funzioni per la scuola in questo periodo». In particolare, «oggi abbiamo parlato con le compagnie di telecomunicazioni e anche con aziende che offrono piattaforme di e-learning per consentire al maggior numero di studenti possibile di seguire lezioni a distanza».

I NUMERI NAZIONALI
Dai dati della Protezione Civile emerge che sono 1.777 i malati in Lombardia, 658 in Emilia Romagna, 380 in Veneto, 106 in Piemonte, 120 nelle Marche, 45 in Campania, 21 in Liguria, 60 in Toscana, 41 nel Lazio, 21 in Friuli Venezia Giulia, 16 in Sicilia, 12 in Puglia, 8 in Abruzzo, 7 in Trentino, 7 in Molise, 9 in Umbria, 1 in provincia di Bolzano, 2 in Calabria, 2 in Sardegna, uno in Basilicata, e 2 Valle d’Aosta.

Le vittime sono 98 in Lombardia (25 in più di mercoledì), 30 in Emilia Romagna (+8), 10 in Veneto (+4), 4 nelle Marche, 3 in Liguria (+2) e uno in Puglia. Complessivamente sono finora 3.858 i contagiati totali dal coronavirus, comprese le vittime e le persone guarite. Quanto ai tamponi, ne sono stati eseguiti 32.362, dei quali oltre oltre 27mila in Lombardia, Emilia Romagna e Veneto.

Ecco la conferenza stampa in Regione Lombardia.

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