Nuovo blitz, carte sequestrate all’imam
La difesa: Osama? È un bimbo di 9 anni

La digos di Sassari è tornata nell’abitazione del pakistano, a Pognano. Prelevati documenti, ma per i legali nelle intercettazioni non si parla di Bin Laden, bensì di un ragazzino ferito: lo prova un certificato.

A quasi tre settimane di distanza dal blitz che ha portato in carcere l’imam della moschea di Zingonia Hafiz Muhammad Zulkifal, la digos della questura di Sassari è tornata nell’abitazione del pakistano, in via Roma a Pognano, per una nuova perquisizione. Gli agenti hanno acquisito vari documenti di proprietà del quarantatreenne rinchiuso dal 24 aprile scorso in una cella d’isolamento nel carcere di via Gleno a Bergamo.

Zulkifal è accusato di terrorismo internazionale mentre sul fronte della difesa c’è la certezza che dietro l’arresto del pakistano di 43 anni ci sia soltanto un grosso malinteso: per esempio i riferimenti a tale «Osama» che si sentono in alcune intercettazioni con protagonista Zulkifal e altri indagati, non riguarderebbero il capo di Al Qaeda Bin Laden, bensì un bambino pakistano, che si chiama anche lui Osama (o «Usama» a seconda dell’accento dialettale della pronuncia), che vive nella cittadina di Nowshera (vicino ad Abbottabad, dove nel 2011 proprio Bin Laden venne ucciso), che oggi ha 9 anni e che è il nipote dell’altro indagato Imitzian Khan.

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