Post consumisti, arriva la sobrietà

Sarà la crisi, sarà l’esempio di Papa Francesco, chissà: fatto sta che gli italiani sembrano aver adottato uno stile di vita più sobrio che in passato. Un cambiamento che si accompagna, pare, anche una maggiore voglia di altruismo.

Sarà la crisi, sarà l’esempio di Papa Francesco, chissà: fatto sta che gli italiani sembrano aver adottato uno stile di vita più sobrio che in passato. Un cambiamento che si accompagna, pare, anche una maggiore voglia di altruismo.

C’è molto interesse intorno alla figura del Pontefice, intorno ad alcune sue scelte, come quella di vivere a Santa Marta anziché in Vaticano e di andare in giro con un’utilitaria poco appariscente.

E questo risveglia attenzione, come rivela una ricerca del Censis appena presentata «I valori degli italiani 2013. Il ritorno del pendolo» (Ed. Marsilio) anche per la fede e per la vita spirituale, che il 59% degli italiani ritiene importante.

Colpisce, tra i dati della ricerca, anche un ritorno del «gusto per una certa frugalità nei consumi». La società italiana sembra avere, secondo il Censis, «anche se in forma potenziale, da attivare», le energie per un’inversione di rotta valoriale dall’egoismo all’altruismo. «Il 29,5% degli italiani – si legge nell’indagine – afferma di ricevere moltissima carica dalla possibilità di aiutare qualcuno in difficoltà, e la percentuale rimane costante in tutte le classi di età, segno di una voglia comune di ritrovare l‘altro».

Anche se, per la verità, secondo i dati della Caritas bergamasca le donazioni e le partecipazioni ai progetti di solidarietà con la crisi si sono contratti, offrendo l’impressione contraria. Molti vivono con ansia e timore le difficoltà diffuse nel mondo economico e si chiudono in se stessi, pensando che se qualcuno perde il lavoro «domani potrebbe capitare anche a me».

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