«Che noia qui al bar»
Omaggio a Giorgio Gaber

È difficile afferrare in una serata la sterminata produzione di Giorgio Gaber che, partendo dal rock e dal jazz, ha riscoperto la ballata popolare e portato la canzone d’autore sul palcoscenico, inventando il teatro-canzone, massima rivelazione della sua identità artistica.

È difficile afferrare in una serata la sterminata produzione di Giorgio Gaber che, partendo dal rock e dal jazz, ha riscoperto la ballata popolare e portato la canzone d’autore sul palcoscenico, inventando il teatro-canzone, massima rivelazione della sua identità artistica.

Il concerto è in programma sabato 15 febbraio al Teatro delle Ali di Breno, in via Maria Santissima di Guadalupe 5, con inizio alle 20.30

Daniel Trombini e Simone Mor ci provano, riprendendone i motivi popolari, gli eroi di periferia, l’ambiente delle osterie, la satira politica e la critica sociale, e riportando tutto su un piano strumentale legato al viaggio, ai suoni e alle tradizioni musicali del Mediterraneo. Quale miglior occasione per un omaggio a chi aveva scelto il teatro come luogo ideale di espressione?

Simone Mor è nato a Brescia il 1° dicembre 1988. Inizia a suonare a quattro anni quando, con armonica e flauto, impara temi di musica popolare insieme a suo padre; frequenta i primi corsi di propedeutica musicale e inizia lo studio del pianoforte che abbandonerà quando un amico gli mostrerà il barré. Inizialmente si dedica allo studio della chitarra acustica ed elettrica suonando rock, blues e fingerstyle. Dal 2006 studia chitarra classica con Piera Dadomo con la quale, nel periodo 2007-2010, prepara anche gli esami dei primi otto anni di conservatorio. Nel 2012 si è diplomato in chitarra presso il conservatorio di Brescia “Luca Marenzio” con l’insegnante Bruno Giuffredi. Partecipa annualmente alle masterclass di chitarra tenute da Tillman Hoppstock e Giuseppe Pepicelli. Dal 2007 studia teoria, solfeggio, armonia e attualmente composizione con il compositore Antonio Giacometti. Nel 2008 intraprende lo studio del flamenco: in Italia con Antonio Porro e Juan Lorenzo, in Spagna con Oscar Herrero e Jeronimo Maya, frequentando regolarmente i corsi e le masterclass della “Escuela de Oscar Herrero”. Nel 2009 partecipa, suonando chitarra elettrica e sitar, a un progetto del compositore Antonio Giacometti che ha visto la collaborazione di vari musicisti classici e jazz, tra cui il trombettista Giovanni Falzone. Ha suonato con i Mor Amour (jazz, bossa nova, cantautorale) e con i John Frog (rock e inediti), partecipando con questi ultimi alla seconda edizione di X-Factor nel 2009. Da qualche tempo ha orientato la ricerca sonora all’ambito etnico e popolare, con particolare attenzione per la musica indiana, balcanica, cubana, andina e gitana. Attualmente suona chitarra, armonica a bocca (cromatica e diatonica), chitarra battente, trés cubano, sitar e canta in diversi progetti: Roggiu de Mussa Pin-a (brani inediti strumentali), il Complesso (musica tzigana, manouche e balcanica), il Senso di Polca (musica cubana e cantautorale), Balafonn (brani inediti, afrobeat, cubana e latin jazz).

Daniel Trombini è nato a Lovere (Bg) il 27 marzo 1979. Influenzato dall’ambiente familiare, all’età di nove anni intraprende lo studio del violino presso l’accademia “Antonio Vivaldi” di Darfo Boario Terme (Bs), seguito dalla Maestra Anna Gelmini; abbandonerà l’arco all’età di quindici anni, attratto dalle più contenute dimensioni del plettro e dalle sonorità grunge dei primi anni Novanta. Autodidatta dal 1995, ha suonato chitarra elettrica, acustica, basso e armonica in diversi gruppi di musica rock indipendente. Nel 1996 fonda gli Stinky Puppets con il batterista Matteo Marchese e il cantante, nonché amico di sempre, Gianluca Romele. Nel 1998 viene prodotto e pubblicato il primo disco omonimo, ma il gruppo si scioglie per divergenze interne. La collaborazione con Gianluca Romele tuttavia prosegue e dalle ceneri degli Stinky Puppets nascono i PuntoG che nel 1999 realizzano una demo interamente autoprodotta e mai pubblicata dal titolo Antisubacqueo. Il 1° luglio del 2000 la nuova formazione partecipa con i Prozac+ alla tradizionale vetrina estiva di Rock Targato Italia all’Idroscalo di Milano e qualche giorno più tardi apre un concerto di Paolo Martella (ex Quartiere Latino). Ai PuntoG viene quindi proposto un contratto discografico dalla Divinazione di Milano, ma Daniel Trombini non firma e lascia il gruppo. Abbandona temporaneamente la musica per dedicarsi allo studio e nel 2004 consegue la laurea in Lingue e Letterature Straniere con una tesi sull’opera “Das Schloss” del compositore contemporaneo Aribert Reimann, una trasposizione per il teatro musicale del romanzo di Franz Kafka. Nel frattempo ha ripreso la collaborazione con l’amico Davide Luscietti e nel 2004 nascono i Musema, formazione elettro-acustica con cui registra e pubblica gli album Persisulluscio (2005) e Le formiche non hanno santi (2009), contenenti brani inediti rock e cantautorali. Nel novembre 2007, in formazione solista, apre lo spettacolo dei The Gang!, storica folk rock band marchigiana in concerto a Berzo Inferiore (Bs). Dal 2010 collabora con Simone Mor alla realizzazione di un progetto di musica popolare e di recupero del folclore regionale italiano confluito poi nel duo acustico beffardamente denominato il Senso di Polca. Nel 2012 si aggrega alla carovana del Complesso, inizialmente nelle vesti di bassista e successivamente come chitarrista e cantante, trascinato dall’intenzione popolare e dalla passione per la musica balcanica, manouche e tzigana.

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