Donizetti, spettacolo straordinario «Ferzaneide» con Ozpetek il 27 febbraio

La Stagione di Prosa del Teatro Donizetti. Grande successo per «Arsenico e vecchi merletti»: oltre 5.600 presenze complessive. Domenica 27 febbraio spettacolo straordinario «Ferzaneide» di e con Ferzan Ozpetek. Massimo Boffelli: «Stiamo ottenendo grandi risultati: a Bergamo il teatro resiste».

Ancora un grande successo per la Stagione di Prosa del Teatro Donizetti: Arsenico e vecchi merletti, portato in scena la scorsa settimana da Annamaria Guarnieri e Marilù Prati, è stato applaudito, nell’arco di sei rappresentazioni, da 5.639 spettator i, con una media di circa 900 presenze a replica, portandosi al momento in vetta alla classifica dello spettacolo più visto della stagione teatrale orobica in corso.

Questi lusinghieri risultati hanno permesso alla Fondazione Teatro Donizetti di aggiungere al già ricco cartellone un evento straordinario: la sera di domenica 27 febbraio (ore 20.30), al termine della settimana di Mine Vaganti (dal 22 al 27 pomeriggio), andrà in scena Ferzaneide, monologo scritto e interpretato da Ferzan Ozpetek , nel corso del quale il regista turco ripercorre la propria vita e carriera attraverso ricordi, suggestioni delle figure umane che hanno ispirato molti dei suoi film. I biglietti per Ferzaneide sono disponibili da giovedì 10 febbraio presso la biglietteria della Fondazione Teatro Donizetti e online sul sito di vivaticket. Prezzi biglietti: interi da 15 a 25 Euro, ridotti da 12 a 20 Euro. Gli abbonati alla Stagione di Prosa e alla rassegna Altri Percorsi possono usufruire della riduzione sul prezzo del biglietto.

Massimo Boffelli, Direttore Generale della Fondazione Teatro Donizetti, non nasconde la propria soddisfazione per i riscontri che le attività della stessa Fondazione stanno ottenendo: «Siamo molto contenti dell’andamento della Stagione di Prosa e di Altri Percorsi, ben oltre quelle che potevano essere le aspettative in una situazione pandemica che sta migliorando ma che richiede ancora molta attenzione e prudenza. Già con il festival Donizetti Opera e poi con l’Operetta a Capodanno avevamo avuto incoraggianti e confortanti indicazioni sull’attenzione e l’affetto del nostro pubblico, che ha sempre pienamente rispettato le normative anti Covid. Nello specifico, anche la Prosa ha iniziato benissimo il suo percorso a dicembre con Re Lear di Glauco Mauri e poi con Ditegli sempre di sì, superando in entrambi i casi le 5.000 presenze complessive. L’ancora superiore successo conseguito da Arsenico e vecchi merletti e quello che si sta prospettando per Lella Costa con il suo E se non posso ballare sono segnali inequivocabili di ulteriore consolidamento del gradimento delle nostre proposte da parte del pubblico e della rinnovata fiducia a tornare a frequentare le sale teatrali. In questi giorni è iniziata la campagna abbonamenti di Bergamo Jazz 2022, in programma a marzo: anche in questo caso siamo fiduciosi di poter raggiungere buoni risultati».

«In questo quadro si inserisce lo spettacolo straordinario di Ferzan Ozpetek: è stato lo stesso regista a chiederci la disponibilità del Donizetti e questo non può che farci piacere», continua Massimo Boffelli, che amplia il proprio sguardo al panorama teatrale nel suo complesso, «L’orgoglio per i dati di pubblico che confermano Bergamo come una delle città teatrali più accreditate in Italia, anche in momenti complicati, si accompagna alla constatazione che in ambito nazionale siamo un eccezione o quasi: molti teatri, anche di grandi città, stanno ancora soffrendo per le conseguenze della pandemia, e di questo siamo molto dispiaciuti».

Conclude Massimo Boffelli: «Il nostro successo credo abbia diverse ragioni: scelte artistiche di elevata qualità che corrispondono ai variegati interessi del nostro pubblico, lo straordinario impegno da parte di tutto il personale della Fondazione Teatro Donizetti nel far fronte a una situazione complessa e difficile, una gestione efficace dei rapporti con le compagnie e gli artisti, l’ottimizzazione delle risorse economiche a nostra disposizione. Possiamo quindi dire che, anche nel campo delle attività teatrali e culturali, il Donizetti e Bergamo resistono!».

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