Eventi open air e a numero chiuso
Così Bergamo riparte dalla cultura

In attesa del nuovo decreto la programmazione estiva della città va ripensata. Ingressi contingentati nei musei e rassegne all’aperto. In settembre una nuova Donizetti Night.

Ripartire. Parola chiave anche per la cultura nel suo significato più ampio. Chiusi teatri, cinema, biblioteche e musei, rinviati a data da destinarsi festival e rassegne, ci si chiede che estate sarà quella che verrà, in una città che probabilmente perderà turisti ma sarà più vissuta dai bergamaschi. Diversi gli scenari possibili. In attesa del prossimo decreto del Presidente del Consiglio le amministrazioni locali provano a immaginare il futuro. «Non abbiamo certezze – sgombra il campo l’assessore alla Cultura del Comune di Bergamo, Nadia Ghisalberti – le condizioni possono cambiare da un momento all’altro. Ma non vogliamo stare con le mani in mano, dobbiamo trovare le chiavi per la ripartenza».

La cultura è socialità e condivisione, difficile immaginare eventi che non prevedano contatti tra le persone. «Dovremo garantire la sicurezza di ognuno di noi, e questo ci costringerà a rivedere la programmazione tradizionale della primavera e dell’estate in città, ma possiamo studiare delle valide alternative». Ad esempio musei ed eventi all’aperto con ingressi contingentati. «Potremmo prevedere un numero massimo di persone a sala, sulla base delle metrature, i nostri musei hanno spazi sufficientemente grandi per farlo. Al momento i visitatori si devono accontentare dei percorsi virtuali, ma non escludiamo, decreto permettendo, che si possano riaprire le porte dei musei». Nel frattempo questi si sono organizzati, chi in maniera più avveniristica chi meno. La Galleria d’arte moderna e contemporanea propone incontri e dibattiti su Radio Gamec, l’Accademia Carrara promuove la mostra di Peterzano sul suo sito web, porte aperte in Rete anche per il Museo Archeologico, il Museo di Scienze Naturali e la Biblioteca Mai, mentre il Museo delle Storie ha ideato un tour nel suo ricco archivio fotografico.

Rinviati Bergamo Film Meeting e Bergamo Jazz, si pensa a come organizzare eventi all’aperto compatibile con le misure di distanziamento sociale cui dovremo attenerci nei prossimi mesi. «La rassegna Danza Estate si terrà nel pieno della stagione estiva e non più tra maggio e giugno – continua l’assessore Ghisalberti –, in un altro formato e con iniziative all’aperto, e dovremo rivedere anche gli appuntamenti di Bergamo Estate, penso a eventi di nicchia per numero delle presenze, a incontri e concerti con una diversa disposizione del pubblico e un servizio d’ordine appropriato. Si tratterà di individuare gli spazi idonei, ci stiamo lavorando». L’auspicio è che la Donizetti Night, spostata da giugno al 5 settembre, possa rappresentare «un’occasione di riapertura della città. Con Francesco Micheli stiamo pensando a come organizzarla. Mi piacerebbe rimanessero gli eventi nelle piazze e nelle strade e sarebbe bello poter fare qualcosa di più degli altri anni, ma anche qui è presto per poter dire come». Tutta da rivedere la programmazione per la riapertura del Teatro Donizetti, inizialmente prevista il 4 settembre. Il cantiere è ancora fermo. Il concerto dell’orchestra della Scala diretta dal maestro Chailly potrebbe essere posticipato, difficile dire se si potrà fare lo stesso con il recital di Placido Domingo.

L’assessorato alla Cultura ha avviato contatti con le fondazioni, gli enti e le associazioni culturali della città, «un canale di confronto aperto per valutare proposte e collaborazioni ma anche le necessità di un settore duramente colpito dall’emergenza che stiamo vivendo – spiega Nadia Ghisalberti –, e a questo proposito sono certa che la cultura troverà il modo per ricordare i nostri cari che ci hanno lasciato, un rito di commiato collettivo che in questi terribili giorni è mancato».

Lunedì si sono riuniti in videoconferenza gli assessori alla Cultura dei capoluoghi di provincia lombardi per individuare linee guida comuni per il futuro. «Abbiamo sollecitato il governo a dare nuove risorse al settore – sottolinea Nadia Ghisalberti –. Chiediamo che si sopperisca alla mancanza di introiti derivanti dalla tassa di soggiorno (a Bergamo sospesa sino a settembre, ndr), che si venga in aiuto ai lavoratori dello spettacolo, e che venga istituito un fondo speciale triennale per i Comuni destinato alla rinascita culturale. Infine abbiamo chiesto al ministro Franceschini l’ampliamento dell’Art Bonus in modo che possa sostenere anche le istituzioni che gestiscono patrimoni pubblici come l’Accademia Carrara».

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