Ermal Meta primo nei duetti e in classifica
I «Pinguini» interpretano Battisti - Foto

Serata di duetti, serata con un tocco bergamasco dato che sul palco dell’Ariston ci sono anche i Pinguini Tattici Nucleari. L’inizio della terza serata di Sanremo, giovedì 4 marzo, è emozionante: i Negramaro ricordano Lucio Dalla. In scena canzoni bellissime della storia italiana, da Tenco a Battisti, e momenti di attualità con lo Stato Sociale che mete l’accento sui lavoratori dello spettacolo. Ermal Meta primo della serata e nella classifica generale.

«Perché Sanremo è Sanremo»: Amadeus e Fiorello aprono la serata delle cover del Festival di Sanremo, giovedì 4 marzo, canticchiando la sigla tormentone della manifestazione e dedicando un omaggio «a due grandi maestri: Pippo Caruso e Pippo Baudo». Poi il microfono passa subito ai Negramaro per il ricordo di Lucio Dalla nel giorno in cui avrebbe compiuto 78 anni, in un’intensa interpretazione di «4 marzo 1943».

Prima di intonare l’altro omaggio alla canzone d’autore del passato, «Meraviglioso» di Domenico Modugno, Sangiorgi recita un monologo. «C’è un momento esatto in cui le parole, quelle da sole, non bastano a dire, per davvero, tutto quello che pensiamo e sentiamo. Che poi, tutto quello che pensiamo non ci starebbe nemmeno in un oceano... Si sa, mica lo puoi bloccare, non lo puoi recintare! Il pensiero, come l’oceano, non lo puoi confinare... e chi pensa è muto come un pesce anzi è un pesce e come pesce non lo puoi bloccare, nemmeno quello… E allora in questo mare così grande, così maestoso e continuamente in tempesta, ma pur sempre troppo piccolo per contenere il pensiero tutto, c’è un posto che galleggia leggero, leggerissimo sulle nostre vite, un’isola felice, che riesce a farlo, e lì, pensieri e parole nuotano liberi, vanno giù in profondità, negli abissi più remoti a scandagliare con il loro radar fondali mai attraversati prima, per poi risalire, carichi di tanti altri colori e tante altre vite… tutte quelle vite che ci appartengono, che sogniamo, che fuggiamo e poi ancora via, nel mare aperto e poi giù, il deserto e poi ancora in alto, con un grande salto.... Atterriamo su quest’isola… E solo grazie a quest’isola, restiamo anime salve, in terra e in mare capaci di dire ogni giorno che grande questo tempo, che bella compagnia!» e lo si fa cantando... Si chiama canzone questo posto ed è un posto meraviglioso, in cui perfino il tuo dolore, potrà guarire poi meraviglioso!» sono le sue parole.

Sul palco dell’Ariston assieme ad Amadeus e Fiorello nella serata come co-conduttrice anche la super modella bresciana Vittoria Ceretti. «È un’emozione pazzesca, quando sfiliamo non possiamo guardarci intorno, invece è molto più emozionante, stupendo», dice la super top model, a 22 anni tra le più richieste al mondo, bellezza eterea, abito nero bordato di ruche e gran fiocco rosa sul fianco. Vittoria manda un bacio a mamma Francesca: «Le ho proibito di scrivermi negli ultimi tre giorni. Da quando hanno saputo che venivo a Sanremo mi scrivono parenti di cui non ho neanche i numeri salvati» dice.

Per la terza serata l’attenzione è per le cover interpretate dai campioni in gara, una puntata dedicata alla grande musica d’autore che cerca di far risalire la china al festival dopo il calo di ascolti delle prime due serate.

La prima a cantare in scena è Noemi con «Prima di andare via» con Neffa. A seguire Fulminacci con Valerio Lundini e Roy Paci. Terzo in gara Renga con Casadilegno, gli Extraliscio fanno ballare il pubblico da casa.

La musica prosegue con Fasma insieme a Nesli, ma il brano viene interrotto da Amadeus per un problema tecnico al microfono di Fasma. Un cortocircuito risolto nella pubblicità: la canzone viene ripetuta.

Poco prima delle 22 è Amadeus a rubare la gag a Fiorello e a giocare con le telefonate a sorpresa sul palco dell’Ariston. Il messaggio è di Vasco Rossi: «Vi abbraccio forte, in bocca al lupo, ci avete un bel da fare, vi sono vicino», dice il Blasco al quale Fiorello aveva dedicato mercoledì la canzone-parodia «Gli scavi sopra», annunciandola come un inedito del rocker.

Siparietto politico per Amadeus e Fiorello poi: «Non è un buon momento per me, non è un monologo comico, sono affranto. Sono affrantissimo, mi ero limitato a due battutine su Zingaretti. E lui si dimette, per due battutine. “Mi dimetto perché qui si parla di poltrone” - dice Fiore -. E di cosa vuoi che si parli Zingaretti? Mi sento in colpa. C’è il Pd, amici del Pd, senza segretario. Il ministro della cultura Franceschini diventa segretario del Pd. Un consiglio per Zingaretti, o ti candidi sindaco di Roma o fai l’opinionista dalla D’Urso». Così Fiorello dall’Ariston scherza sulle dimissioni annunciate nella giornata dal segretario del Pd.

Poco dopo i Pinguini Tattici Nucleari salgono sul palco di Sanremo con Bugo e cantano Lucio Battisti: «Un’avventura» viene interpretata con grande verve dalla band bergamasca. Ci sono poi Fedez con Francesca Michielin, Irama, The Kolors con Random e i Maneskin insieme a Manuel Agnelli, in un’interpretazione super rock.

Ci sono a seguire Willie Peyote con Samuele Bersani: cantano «Giudizi universali»; poi Orietta Berti di rosso vestita.

Un momento di grande intensità quello con Antonella Ferrari: «Io non sono la sclerosi multipla, sono Antonella Ferrari» ha detto con forza sul palco dell’Ariston l’attrice, testimonial dell’Aism, che racconta il suo calvario tra mille analisi e cartelle cliniche fino alla diagnosi che è un momento di liberazione: «Da oggi - dice - potrò ricominciare a camminare in mezzo alla gente senza timore, da oggi potrò smette di avere paura della paura , sarò semplicemente io, in cammino, luminosa anche quando sarà buio».

Poi ringrazia Amadeus: «Sognavo fin da piccola di essere qui. E poi è ossigeno puro per me che da un anno sono ferma senza lavorare». A introdurre la performance dell’attrice, una riflessione di Amadeus sui teatri chiusi: «Facciamo un gran tifo per il teatro, è uno straordinario racconto della vita».

Poco dopo le 23 ritorna in scena Zlatan Ibrahimovic (e le regole del «suo» Sanremo) che racconta di essere arrivato a Sanremo con un motociclista che gli ha «dato un passaggio» dopo che l’autostrada era bloccata a causa di un incidente. Sessanta chilometri in moto per raggiungere Sanremo, seppur in ritardo: «Dopo tre ore fermo in macchina - ha spiegato Zlatan - ho chiesto all’autista di farmi scendere, ho fermato un motociclista e gli ho chiesto di accompagnarmi a Sanremo - ha proseguito Ibrahimovic mostrando un video girato sulla moto -. Per fortuna era milanista! Ho fatto 60 km in moto per salvare il “mio” Festival e alla fine ho scoperto che per il motociclista era la prima volta in autostrada».

La gara poi prosegue con Ghemon e i Neri per Caso, Gio Evan con The Voice Senior; a seguire l’arrivo tanto atteso di Siniša Mihajlović che, insieme a Zlatan Ibrahimovic, viene intervistato da Amadeus.

I due sportivi si sono conosciuti con «una testata nel 2005» - raccontano -: Sinisa era nell’Inter, Ibra nella Juve, poi sono diventati grandi amici nella stagione giocata insieme all’Inter. I due sul palco dell’Ariston raccontano le rivalità, le invidie reciproche e la battaglia dell’allenatore del Bologna contro la leucemia. «Quando l’ho saputo non avevo la forza di chiamarlo - racconta Ibrahimovic - e non riuscivo a parlare; era lui che dava forza a me dicendo: è un piccolo momento che passa, ma tutto andrà bene». E Mihajlovic confessa di averlo «corteggiato» per portarlo al Bologna. L’intervista finisce in musica, con anche Amadeus e Fiorelo sulle note di «Io vagabondo» dei Nomadi.

La gara prosegue con La Rappresentante di Lista e Donatella Rettore che cantano un brano amatissimo: «Splendido Splendente»; poi un omaggio a Pino Daniele grazie ad Arisa con Michele Bravi che cantano la meravigliosa «Quando».

La gara si ferma e Ibra palleggia con Donato Grande, atleta di powerchair football, il calcio in carrozzina. L’appello di Amadeus è per il rispetto delle esigenze dei disabili: «È troppo facile pensare che è colpa delle istituzioni, siamo tutti responsabili» è l’appello del presentatore.

A mezzanotte e mezza è il momento di Achille Lauro con il suo terzo «quadro» insieme a Emma Marrone.

Sempre di grande effetto la rappresentazione artistica di Lauro, con Monica Guerritore che è Penelope sul palco dell’Ariston: «Sono una donna senza voce, nessuno mi ascolta» ha detto sulle note dell’omonimo brano di Achille che lo interpreta con Emma. Truccato come una statua greca, la tunica dorata, circondato da colonne, Lauro rappresenta «il pop: sono presente, passato, tutti, nessuno, l’universale condannato a una lettura disattenta e superficiale, divento banale, mi riducono a un’idea, ma ero molto di più. Il pregiudizio è benedizione, il giudizio è condanna, Dio benedica gli incompresi» ha recitato. Monica Guerritore ricorda che l’Ariston appartiene agli attori: «Spero di tornare prestissimo, con colleghi, tecnici, maestranze».

Poi ancora la gara con Madame che canta Adriano Celentano in una vera e propria performance, a seguire Lo Stato Sociale con un momento molto intenso: interpreta «Non è per sempre» degli Afterhours e sul palco ci sono anche Emanuela Fanelli e Francesco Pannofino che elencano i nomi di sale e teatri di tutta Italia chiuse per sempre o in attesa di riaprire, «con migliaia di live fermi e 10 mila persone che non lavorano più da un anno, ma non sarà per sempre» dice Pannofino. Standing ovation dell’orchestra.

Poi Annalisa che accompagnata dal chitarrista Federico Poggipollini ha cantato «La musica è finita» di Califano. Si prosegue con Gaia che canta Tenco con Lous: «Mi sono innamorato di te».

All’una e mezza chiudono la puntata, poco prima della classifica, i Negramaro con un medley dei loro successi più amati. Manca infine Malika Ayane con una canzone di Caterina Caselli, «Insieme a te non ci sto più», Coma_Cose con «Il mio canto libero», Colapesce e Dimartino; Max Gazzè e la Trifluoperazina, infine Ermal Meta con la Napoli Mandolin Orchestra che cantano «Caruso» di Lucio Dalla e, ultima big in gara, Aiello che canta Gianna di Rino Gaetano con Vegas Jones. La gara finisce alle 2 esatte.

Ormai tardissimo, arriva la classifica della serata con il voto dell’orchestra che incorona Ermal Meta e «Caruso».
Orietta Berti e gli Extraliscio sono secondi e terzi nella classifica della serata cover di Sanremo 2021. A seguire: Willie Peyote, Arisa, Maneskin, Annalisa, Max Gazzè, La rappresentante di lista; Ghemon, Lo Stato Sociale, Gaia, Irama, Colapesce-Dimartino Fulminacci, Malika Ayane, Noemi, Madame, Renga, Fasma, Fedez-Michielin, Aiello, Bugo,Gio Evan, Random, Coma_Cose

Questa invece la top ten dei 26 big in gara, al termine della terza serata.
1) ERMAL META - Un milione di cose da dirti
2) ANNALISA - Dieci
3) WILLIE PEYOTE - Mai dire mai (la locura)
4) ARISA - Potevi fare di più
5) IRAMA - La genesi del tuo colore
6) Lo STATO SOCIALE - Combat Pop
7) MALIKA AYANE - Ti piaci così
8) EXTRALISCIO con Davide Toffolo - Bianca Luce Nera
9) ORIETTA BERTI - Quando ti sei innamorato
10) MANESKIN - Zitti e buoni

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