«La sposa eternamente giovane»
La Chiesa secondo il vescovo Oggioni

L’ecclesiologia ha occupato uno spazio centrale nella predicazione, nella formazione, nelle scelte pastorali e nella spiritualità del vescovo Giulio Oggioni. Per lui la Chiesa aveva il fascino di sposa eternamente giovane.

L’ecclesiologia ha occupato uno spazio centrale nella predicazione, nella formazione, nelle scelte pastorali e nella spiritualità del vescovo Giulio Oggioni.

Per lui la Chiesa aveva il fascino di sposa eternamente giovane, e perciò clero e fedeli dovevano impegnarsi a rendere più luminoso e credibile il suo volto. È una caratteristica peculiare di questo vescovo come emerge nel libro «La sposa eternamente giovane. La Chiesa nelle omelie di monsignor Giulio Oggioni vescovo di Bergamo (1977-1991)», della Libreria editrice vaticana (pp. 144). Ne è autore monsignor Assunto Scotti, 58 anni, nativo di Cologno al Serio, attualmente capoufficio della prima sezione della Segreteria di Stato vaticana.

Monsignor Scotti – che si è laureato in Teologia con una tesi sul periodo postconciliare nella diocesi di Bergamo, fondamentale per una ricostruzione storica del periodo – ha scritto questo libro come omaggio, a vent’anni dalla morte (26 febbraio 1993), al vescovo che lo ha ordinato, presentando l’insegnamento sulla Chiesa nelle omelie durante il suo episcopato nella nostra diocesi.

La lettura del volume dà ragione a monsignor Scotti quando afferma, nella presentazione, che scrivere «queste pagine è stato come trascorrere un po’ di tempo in sua spirituale compagnia».

Il libro si compone di una introduzione, di dieci capitoli e di una appendice. Il primo capitolo ripercorre con metodo rigorosamente storico le caratteristiche e lo sviluppo delle scelte pastorali dell’episcopato di Oggioni a Lodi e poi a Bergamo.

Nei restanti capitoli, l’autore riprende l’ecclesiologia del vescovo Oggioni riguardo alla Chiesa come sposa di Cristo; Chiesa comunione, comunità e popolo di Dio; Chiesa incarnata nell’incarnazione di Cristo, compito e cuore della Chiesa, la Chiesa e la Vergine Maria, i membri della Chiesa, la Chiesa dei Santi, la Chiesa e il mondo, la Cattedrale come segno e immagine del popolo di Dio.

In questo contesto sono ripresi anche gli schemi della visita pastorale di Oggioni e il convegno ecclesiale al termine del suo episcopato e soprattutto la sua ansia apostolica nel tradurre le riforme conciliari nella nostra diocesi, con un’azione svolta salvaguardando i valori essenziali piuttosto che inseguire novità.

Anche per queste caratteristiche – come scrive padre Alessandro Galuzzi, già docente alla Lateranense – il vescovo Oggioni è stato un pioniere nell’attuazione delle riforme conciliari, superando «quel desiderio di applicazione letterale del Concilio, cioè il “vaticanismo”, e ha portato, tra i primi, la sua Chiesa a vivere la “vaticanità”, cioè quello spirito che anima ogni documento conciliare».

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