La tragedia del Gleno finisce in un podcast con la voce del Bepi

La novità Prodotto da EduC.A., contiene anche un brano musicale del cantautore dedicato alla tragedia.

«Storie di Attimi» è il titolo del podcast prodotto da EduC.A., società che si occupa di formazione sulla sicurezza. Nel nuovo episodio si racconta una storia legata al territorio, la tragedia che ogni bergamasco conosce e che è diventata un caso-studio analizzato a livello nazionale e non solo: il disastro della diga del Gleno. Per raccontare meglio l’episodio, EduC.A. ha scelto una voce narrante d’eccezione, capace di trasmettere la portata emotiva del racconto.

Lo studio e la ricerca dei documenti dell’epoca lo hanno portato a essere un profondo conoscitore della diga e dei fatti avvenuti nel 1923

Al microfono c’è infatti Tiziano Incani, in arte Il Bepi, notissimo cantautore bergamasco che in una sua canzone del 2009, intitolata «Gleno», aveva scelto di raccontare la tragedia. Lo studio e la ricerca dei documenti dell’epoca lo hanno portato a essere un profondo conoscitore della diga e dei fatti avvenuti nel 1923.

«Quando Mirko Rottoli mi ha contattato per parlarmi del podcast, mi sono un po’ meravigliato mi si volesse come voce narrante, ma ho accettato con entusiasmo: mantenere viva la memoria è un dovere per noi bergamaschi. Sono lusingato che sia stato deciso di inserire nel podcast anche parti della mia canzone Gleno: è sicuramente una delle cose più importanti e complesse che ho realizzato». Non è la prima volta che EduC.A. affronta una tragedia bergamasca: il primo episodio dal titolo «400 metri» è dedicato a Modesto Varischetti, il minatore originario di Gorno che rimase intrappolato nella miniera australiana in cui lavorava e venne salvato dopo 9 giorni di isolamento totale.

«Ogni episodio» racconta Mirko Rottoli, amministratore unico di EduC.A. «è pensato per raccontare contesti ed epoche diversi, perché la sicurezza è un tema trasversale e quotidiano ma spesso sottovalutato, a cui pensiamo solo in occasione di una tragedia. Per questo motivo amiamo affidare ogni racconto a una voce diversa, capace di caratterizzare in modo unico le storie».

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