«Lavorodopo», nuova mostra al via
«Quarantascatti» apre in via Garibaldi

«Lavorodopo», nuova mostra al via. «Quarantascatti, lo sguardo di quattro giovani fotografi» verrà inaugurata giovedì 20 febbraio in via Baribaldi 3 a Bergamo.

«Lavorodopo», nuova mostra al via. «Quarantascatti, lo sguardo di quattro giovani fotografi» verrà inaugurata giovedì 20 febbraio in via Baribaldi 3 a Bergamo.

Per questa nuova iniziativa artistica negli spazi del sindacato, l’associazione Lavorodopo ha scelto di proporre lo sguardo di quattro giovani fotografi attraverso i loro «Quarantascatti»: la mostra sarà inaugurata questa settimana, giovedì 20 febbraio alle 17 nello spazio espositivo del piano interrato della sede CGIL di via Garibaldi 3. Resterà aperta al pubblico fino al 5 marzo.

Con stili e temi differenti, i quattro giovani fotografi Sara Esposito, Francesca Ferrandi, Jody Parisi e Manuel Schiavi sono accomunati da una qualità e una consapevolezza che hanno sorpreso, vista la loro giovane età, la commissione di selezione di Lavorodopo.

«I fotografi che espongono in questa mostra sono giovanissimi eppure sorprendentemente esperti» spiega Rosa Chiumeo, coordinatrice di Lavorodopo. «Hanno alle spalle studi artistici e stanno approfondendo la loro ricerca a livello professionale. Si muovono con facilità con la strumentazione tecnica e con consapevolezza nella formulazione di un loro linguaggio personale. Impossibile accomunarli in una definizione panoramica perché ognuno si orienta con strategie e sensibilità diversissime. Sara Esposito orienta la sua ricerca su un vasto ventaglio di temi i quali, a loro volta, si trasfigurano in una dimensione onirica. Le immagini sono nitide e analitiche e tuttavia enigmatiche e inafferrabili. Francesca Ferrandi indaga luce e spazio ‘esplorando curiosa’. Persegue un minimalismo assoluto che sfronda facili effetti imponendo un rigore scevro da sentimentalismi. Jody Parisi punta su una dimensione ludica che lo coinvolge insieme allo spettatore. Le infinite possibilità fisiognomiche dei ritratti, i gesti impercettibili, eppure rivelatori, vengono intercettati in una dimensione che è nello stesso tempo espressionista e concettuale. Manuel Schiavi si muove tra studi antropologici caratterizzati da una rigorosa ricerca e liberi ritratti che partono da un approccio semplice e diretto e poi trovano una elaborazione grafica che li rende misteriosi e sfuggenti, come dice lui, ‘sinistri e insensibili’. Sono dunque presenti in queste immagini molti aspetti forti dell’arte contemporanea. Questi giovani artisti promettono molto: li aspettiamo al varco».

Fanno parte di Lavorodopo, oltre alla coordinatrice, anche Emma Daminelli, Serena Mosconi, Letizia Cervo e Luisa Marini con compiti di organizzazione, allestimento, vaglio delle iniziative, consulenza.

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