Un portale dedicato alla figura di Gianfranco Maris e alla deportazione politica in Italia

Il sito web La Fondazione Memoria della Deportazione e Isrec Bergamo lo hanno inaugurato nella mattinata di giovedì 5 maggio.

In occasione del 5 maggio 2022, anniversario della liberazione del campo di Mauthausen, la Fondazione Memoria della Deportazione e Isrec Bergamo - Istituto bergamasco per la storia della Resistenza e dell’età contemporanea lanciano il nuovo portale «Una tensione che dura tutta una vita. Spazi e parole di memoria per un ricordo diffuso di Gianfranco Maris» (www.memoriacultura.it).

Il portale, realizzato grazie al sostegno di Fondazione Credito Bergamasco e del Comitato In treno per la Memoria, rappresenta la restituzione e il lascito dell’iniziativa «Una tensione che dura tutta la vita», realizzata il 5 maggio 2021 all’interno delle celebrazioni per il Centenario della nascita di Gianfranco Maris, fondatore della Fondazione Memoria della Deportazione. Un evento di letture diffuso su tutto il territorio nazionale e in alcune città europee per dare voce alla deportazione politica e alla sua ricchezza umana e culturale: un coro di voci femminili ha attraversato l’Italia e l’Europa per ricordare le storie di uomini e donne che pagarono con la deportazione nei Lager il loro impegno per la pace, la giustizia e la libertà.

L’evento, realizzato grazie alla collaborazione di Radio Popolare e al Collettivo Progetto Antigone, ha prodotto una rete di memoria di 17 città italiane, Parigi e Mauthausen e un archivio di voci resi disponibili sulla piattaforma digitale. Come spiega Elisabetta Ruffini, direttrice di Isrec Bergamo e responsabile del progetto: «Da un evento in presenza appena dopo il lockdown del 2021 nasce una piattaforma, contenitore di voci, pensieri e riflessioni da poter usare liberamente, ciascuno con la sua intelligenza e immaginazione, per dare corpo alla ricchezza dello stare insieme per le piazze e le strade delle nostre città abitando i luoghi con la consapevolezza del passato»

La collaborazione con Radio Popolare assume un ruolo centrale e significativo: fu, infatti, grazie alla radio che nel 1945 i nomi dei sopravvissuti e delle sopravvissute alla deportazione arrivarono nelle case degli italiani. Allo stesso modo la radio è diventata il mezzo che ha legato idealmente i 19 luoghi il 5 maggio 2021 e che per la prima volta ha realizzato l’intreccio delle diverse voci raccolte quel giorno attraverso la produzione di un podcast per il 27 gennaio 2022, un esempio concreto di come il materiale raccolto nel portale «Una tensione che dura tutta la vita» possa diventare strumento per fare memoria.

La costruzione di una rete di memoria è un lavoro complesso di dialogo tra enti, associazioni e territori nella consapevolezza di condividere una storia comune di cui prendersi cura: un lavoro restituito alla cittadinanza nel suo valore storico e civile attraverso la piattaforma «Una tensione che dura tutta la vita».

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