Delta Index
Mercoledì 17 Settembre 2025
«Dal bullone alla vittoria: la responsabilità che unisce le generazioni»
CAPITALE UMANO. Per Pontremoli (Ceo di Dallara e presidente Motor Valley) ogni contributo conta: «Se manca il tuo bullone la macchina non va». E il futuro delle aziende passa da scuole migliori, territori vivibili e uno scopo che vada oltre il profitto
«Il piacere di un lavoro ben fatto». Andrea Pontremoli, ceo di Dallara e presidente della Motor Valley, non ha dubbi e lo racconta nell’ottava puntata della sua intervista (video allegato) all’Osservatorio Delta Index: è questo il punto d’incontro tra generazioni che vivono il lavoro in modo diverso ma possono riconoscersi in un’unica prospettiva.
«C’è la soddisfazione di aver fatto una cosa ben fatta. Come il contadino che ha un campo e fa tutti i solchi dritti. Perché? Perché è bello. Quando ho finito lo guarda. Ecco, faccio un’auto, il piacere di un lavoro ben fatto e di aver contribuito a quel lavoro. Abbiamo avuto una vittoria, il piacere di aver contribuito a quella vittoria». Per Pontremoli il filo rosso è proprio questo: il contributo. «Il giovane si trova attratto perché sta contribuendo a qualcosa di più grande di lui e dice: io c’ero, io ho contribuito, io l’ho fatto. Chi invece già lavora in azienda dice: io ho contribuito, io l’ho fatto. Questa è la cosa che mette insieme».
Lo scopo dell’azienda
Da qui un passaggio cruciale: «Dare a un’azienda uno scopo. È questa la cosa che tiene insieme giovani e anziani». Pontremoli mette a confronto due modelli: «Se voi andate in Silicon Valley e chiedete a qualsiasi imprenditore “perché fai un’azienda?”, il 99% vi dice: perché ho un’idea, è bellissima, voglio farla diventare grande, venderla e fare un sacco di soldi. Quindi lo scopo è fare tanti soldi, perché la misura sociale è quanti soldi hai».
Diversa la prospettiva italiana: «Se voi andate da un imprenditore italiano e gli chiedete perché fa un’azienda, vi risponde: perché voglio fare le scarpe più belle del mondo, voglio fare le auto più veloci del mondo. Il denaro è necessario, ma è uno strumento per lo scopo. E quindi lo scopo dell’azienda è quello che tiene insieme i giovani con gli anziani. Perché abbiamo uno scopo comune da raggiungere».
Le lezioni reciproche tra generazioni
Pontremoli invita a riconoscere che i metodi cambiano, ma lo scopo resta. «Devo essere più elastico come anziano, dove il tuo metodo è magari alzarti alle 3 di notte e smanettare al computer perché ti è venuto in mente come fare una cosa. E io invece, che sono abituato a venire in ufficio alle 8 del mattino e andare via alle 5 del pomeriggio, devo capire che non c’è più compartimento stagno».
Il compito dei giovani? Portare comunque un risultato. «Non è che siamo qui sempre a divertirci perché c’è uno scopo. E hai una responsabilità sociale verso il sistema di portare il contributo, anche se fai quel bullone a sinistra della macchina, perché se non c’è il tuo bullone la macchina non va».
Il modello aziendale che guarda oltre le mura
L’azienda, per Pontremoli, non può fermarsi ai confini del proprio stabilimento. «Il concetto di responsabilità e di scopo è quello che tiene insieme le nuove generazioni e fa ripensare agli imprenditori il modello aziendale. Che non finisce nelle mura dell’azienda».
«Il concetto di responsabilità e di scopo è quello che tiene insieme le nuove generazioni e fa ripensare agli imprenditori il modello aziendale. Che non finisce nelle mura dell’azienda»
E aggiunge: «L’azienda si deve occupare della scuola, del sistema informativo intorno, di come il suo tessuto sociale si sta migliorando. Perché io non potrò portare qua i migliori talenti del mondo se poi le scuole fanno schifo. Non potrò portarli se qui non c’è sicurezza, non potrò portarli se la natura non è bella».
Uno sguardo che parte dal territorio e arriva al mondo. «Per fortuna tutte queste cose, se venite qua, sembra di essere in un paradiso. Anzi, gli altri pagano per venire in vacanza qui e noi ci viviamo. Si tratta solo di mantenerlo».
Per approfondire il tema del rapporto tra AZIENDE e GENERAZIONE Z collegarsi al sito dell’Osservatorio Delta Index
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