Da Instagram all’arte
Idee per avvicinarsi ai capolavori

Avvicinare i «principianti» alle opere d’arte accorciando le distanze, senza timori reverenziali: è questo l’intento di «Un minuto d’arte» (Vallardi) di Daniela Collu, conduttrice televisiva e influencer.

L’autrice mette a frutto i suoi studi in storia dell’arte per raccontare a modo suo 60 capolavori, «senza paroloni», in un volumetto che lei stessa definisce «quintessenza della leggerezza cialtrona applicata alla conoscenza dell’arte». Lo spunto viene da un gioco fatto su Instagram, #1minutodarte in cui l’autrice racconta aneddoti su monumenti, dipinti, oggetti che trova sul suo cammino. In un momento in cui mostre e musei sono ancora poco accessibili a causa della pandemia, questo è uno strumento poco impegnativo per viaggiare fra le opere d’arte, adatto in particolare ai giovani o a chi vuole avvicinarsi ad esse in modo divertente, imparando a usare curiosità e senso critico, e scoprire che l’esperienza della bellezza rende la vita più luminosa.

Anche Luca Nannipieri indaga su «A che cosa serve la storia dell’arte» (Skira), in modo più specialistico, ma adatto a tutti, riflettendo sul rapporto tra patrimonio storico artistico, persona e comunità e mettendo in evidenza il ruolo culturale e sociale dello storico dell’arte. Segue lo stesso percorso Alessandro Carnevale, docente del reality show «Il collegio», nel saggio Da Instagram alla lattuga. Dove si nasconde l’arte e perché abbiamo ancora bisogno di lei» (Piemme). Un invito ad aprire gli orizzonti e capire che l’arte è ovunque, la nostra vita ne è intessuta, è una via preferenziale per connettersi alle emozioni, un modo per scoprire aspetti nuovi di noi stessi e del mondo: «Basta imparare a guardare».

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