Racconti in sala d’attesa in ospedale
«L’esperimento d’amore» a Bergamo

Arriva all’ospedale Papa Giovanni XXIII martedì 1° luglio (ore 10, Torre 6) la squadra dei «Racconti in sala d’attesa». Verranno consegnate alla dottoressa Barbara Pizzelli le copie dell’antologia scritta per portare la lettura nelle corsie degli ospedali italiani.

Arriva all’ospedale Papa Giovanni XXIII martedì 1° luglio (ore 10, Torre 6) la squadra dei «Racconti in sala d’attesa». Verranno consegnate alla dottoressa Barbara Pizzelli le copie dell’antologia scritta per portare la lettura nelle corsie degli ospedali italiani. I libri verranno sistemati (grazie a Ines Morandi, coordinatrice infermieristica) sui comodini delle stanze del DH Onco-ematologico.

Il progetto

Si corre e non si pensa. Si corre e non si vive. Si corre e i problemi non si risolvono mai. Eppure ci sono dei momenti della nostra vita in cui siamo costretti a fermarci. Non dipende da noi. Dobbiamo aspettare. Nelle sale d’attesa il tempo si dilata e tutto quello da cui fuggiamo ogni giorno ci si attacca addosso. Non ci sono vie di fuga. Si è da soli davanti al tempo e a se stessi.

I «Racconti in sala d’attesa» (edito da Caracò) provano a vincere il tempo e l’attesa di chi in una corsia d’ospedale attende una diagnosi, una cura, un referto, con storie di amicizia, sport, amore, passioni, illusioni. Storie di coraggio e di solitudini, storie di vita… storie positive, perché il mondo non è sempre girato dalla parte sbagliata.

I racconti sono firmati da Elisabetta Bucciarelli, Luigi Romolo Carrino, Maurizio De Giovanni, Patrick Fogli, Gabriella Genisi, Andrej Longo, Giuseppe Lupo, Emilia Marasco, Marco Marsullo, Antonio Paolacci, Patrizia Rinaldi, Cristina Zagaria. E saranno sparpagliati in tutti gli ospedali italiani per solleticare emozioni, per accarezzare il cuore, per far ridere, sorridere e riflettere, per riempire con la scrittura e la lettura le sale d’aspetto.

I «Racconti in sala d’attesa» vengono donati e lasciati nelle sale d’aspetto degli ospedali, in consultazione per i pazienti, i medici e gli infermieri. Con la collaborazione delle aziende sanitarie si può organizzare anche un servizio di prestito. I primi ospedali “pilota” ad aver aderito al progetto sono stati l’Azienda Ospedaliera “Ospedale Sant’Anna” di Como, il Gemelli di Roma, il Policlinico di Milano, il Pascale di Napoli e gli Spedali Civili di Brescia. A cui si è aggiunto l’ospedale di Giugliano in Campania.

La sfida, però, è più alta: è arrivare non solo nelle sale d’attesa di più ospedali possibili, ma anche delle case di cura, degli istituti geriatrici, nelle case di accoglienza…fino alle stazioni, agli aeroporti, ai parrucchieri, negli studi professionali …per regalare un racconto a chi crede di non aver mai tempo per leggere.

L’antologia negli ospedali che aderiscono al progetto viene distribuita gratuitamente, ma il libro si può anche acquistare sul sito di Caracò www.caraco.it o si può ordinare in libreria. I proventi di ogni volume che viene acquistato dai lettori privati vengono reinvestiti per pubblicare nuove copie che vengono distribuite gratuitamente in tutti gli ospedali che chiedono di aderire al progetto. Si innesca così un meccanismo virtuoso: se si acquista un libro si regala un racconto agli ospedali italiani. A quattro mesi dalla prima edizione, Caracò sta stampando la seconda ristampa e nuove copie verranno distribuite gratuitamente in tutti gli ospedali che ne faranno richiesta.

I «Racconti in sala d’attesa» sono stati adottati dalla Federazione Vip Italia Onlus e dalla federazione Vip Roma. Grazie alla Federazione Vip Italia onlus i libri raggiungeranno 25 degli ospedali italiani dove i volontari clown svolgono servizio ormai da 11 anni, ad ognuno dei quali saranno donate 20 copie dei racconti.

© RIPRODUZIONE RISERVATA