Scalate in montagna
Imprese che regalano libertà

Le montagne sono luogo di silenzio, di meditazione, ma anche sfida con se stessi, orizzonte con il quale misurarsi. Le presenta in questo modo Franco Michieli, geografo ed esploratore, ne «L’abbraccio selvatico delle Alpi» (Ponte alle Grazie). Michieli è uno degli italiani più esperti nel campo delle grandi traversate di catene montuose e terre selvagge. I suoi itinerari si svolgono a piedi attraverso terreni impervi, sorretti per scelta solo da «facoltà umane», senza l’aiuto delle nuove tecnologie. Qui racconta un’impresa compiuta nel 1981, subito dopo l’esame di maturità: la traversata della Alpi dal Mar Ligure all’Adriatico, duemila chilometri in 81 giorni, con otto amici ad alternarsi al suo fianco. Un’immersione profonda nella natura che lo aiuta ad avvertire «la reale grandezza della montagna, o di ciò che non è umano e ci sovrasta». Dopo mesi di isolamento per la pandemia, chiusi in casa, leggere racconti di imprese come queste regala una potente sensazione di libertà, nostalgia e desiderio.

È «un’avventura all’antica» anche quella narrata da Nick Hunt in «Camminando fra i boschi e l’acqua. Dalla punta dell’Olanda al Corno d’Oro» (Neri Pozza). Hunt si mette sulle tracce di Patrick Leigh Fermor, grande viaggiatore che nel 1934 si spostò a piedi dall’Inghilterra a Istanbul, segue lo stesso itinerario e usa solo i suoi libri come guida. Un modo per rallentare in un mondo in cui «tutto passa velocemente». Paolo Paci, infine, propone ne «L’orco, il monaco e la vergine», cent’anni di storie delle Alpi svizzere, con i grandi personaggi, da J.R.R. Tolkien a Richard Wagner e Baden Powell, che hanno contribuit

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