Sorprendente Allende
con un thriller mozzafiato

Isabel Allende ci ha condotto, in trent’anni di scrittura (il suo primo, grande successo è «La casa degli spiriti» del 1982) attraverso sentieri diversi. Il suo cavallo di battaglia sono da sempre i grandi romanzi familiari, in cui il suo stile lussureggiante e speziato dispiega tutte le sue possibilità.

Isabel Allende ci ha condotto, in trent’anni di scrittura (il suo primo, grande successo è «La casa degli spiriti» del 1982) attraverso sentieri diversi. Il suo cavallo di battaglia sono da sempre i grandi romanzi familiari, in cui il suo stile lussureggiante e speziato dispiega tutte le sue possibilità. Ci ha abituato a personaggi femminili intrepidi, capaci di andare controcorrente. Si è cimentata nella letteratura per ragazzi, nei manuali di cucina, in modo del tutto anticonvenzionale (con il bellissimo «Afrodita»).

Ma se c’è un genere dal quale avremmo pensato che la scrittrice cilena si sarebbe tenuta per sempre lontana è quello del thriller. Così questo suo «Il gioco di Ripper» (Feltrinelli) ci ha davvero sorpreso e incuriosito.

Eravamo già pronti a una delusione. Invece no. Isabel Allende sfrutta la sua capacità di creare intrecci, dando vita a una storia «stratificata», che si muove tra realtà e gioco, tra fantasia e dimensione «vituale».

L’insieme del romanzo è brillante, denso di energia. Al centro ci sono due donne, madre e figlia: Indiana, donna solare, massaggiatrice nella clinica olistica di North Beach a San Francisco, e Amanda, una ragazza troppo sola, introversa, timida. Intorno tanti personaggi curiosi e divertenti come il nonno Blake, farmacista e scrittore frustrato, e Celeste Roko, celebre astrologa.

Amanda si è inventata un gioco di ruolo su internet che si chiama «Ripper»: ognuno si sceglie un personaggio, insieme danno la caccia a Jack Lo Squartatore, Jack The Ripper appunto. Così la ragazza addestra le sue abilità di detective forse ereditate dal padre, ispettore capo della sezione omicidi della polizia.

A un certo punto Amanda decide di inserire una variante, per rendere il gioco più interessante: sposta l’azione dei concorrenti ai giorni nostri a San Francisco. Incominciano a verificarsi degli omicidi, e i giocatori di Ripper indagano, ma più si avvicinano alla verità più il pericolo cresce, finché anche Indiana sparisce.

La Allende riesce a mantenere alta la tensione e a creare un’architettura narrativa molto fluida nella quale il mistero da risolvere e il tratteggio dei personaggi hanno lo stesso peso, con un pizzico di incanto fiabesco, la sua cifra personale, a rendere tutto più saporito

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