Storie di autismo
La fatica di stare con gli altro

Naoki Higashida ha 21 anni, vive in Giappone ed è autistico. Non parla ma sa scrivere, e la storia del suo libro, «Il motivo per cui salto» (Sperling & Kupfer) è come una favola. Tutto è incominciato sette anni fa, quando lui ne aveva solo tredici.

Naoki Higashida ha 21 anni, vive in Giappone ed è autistico. Non parla ma sa scrivere, e la storia del suo libro, «Il motivo per cui salto» (Sperling & Kupfer) è come una favola. Tutto è incominciato sette anni fa, quando lui ne aveva solo tredici. Ha risposto per scritto a una serie di domande come «Perché non guardi i tuoi genitori negli occhi?». Le risposte di Naoki sono semplici e profonde: parlano del tempo, del rumore, della fatica di stare con gli altri. A scoprire i suoi testi, condivisi in rete, è stato David Mitchell, l’autore di «Cloud Atlas», che ha un figlio autistico e una moglie giapponese. Li ha tradotti in inglese per aiutare chi si occupa di bambini autistici a capirli meglio. Ma il successo del volume è andato oltre le aspettative: con questi suoi limpidi «squarci di bellezza» ha scalato le classifiche. Sono pagine piene di speranza e di emozione.

Fa lo stesso effetto «La magia di un giorno imperfetto» di Lydia Netzer (Piemme), storia di una famiglia in cui ognuno, a modo suo, è imperfetto: Sunny è calva dalla nascita, Maxon è un ingegnere spaziale che naufraga nello spazio, il loro bimbo di quattro anni è autistico: ma alla fine, è la vita ad avere tanti difetti e i protagonisti scoprono che possono diventare più forti man mano che cresce la loro capacità di accettarli.

Apre una prospettiva diversa sulla diversità anche l’intenso «Mamma disabilitata. Storia vera di una giovane coppia alla nascita di un figlio autistico» (Edizioni Anordest): storia di una mamma che deve imparare a fare i conti con l’autismo del figlio, senza smettere mai, però, di riconoscerne la bellezza.

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