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«Culture for Peace», la cultura diventa motore per la pace

Alla cantante tagika Manizha assegnato il premio «Culture for Peace» durante la serata promossa da Ispi e Comune di Bergamo. Sul palco anche due nobel per la pace: l’ucraina Olksandra e l’iraniana Ebadi

Può realmente la cultura essere motore di pace? È la domanda che ha risuonato mercoledì 24 maggio al Teatro sociale di Bergamo dove la cittadinanza ha potuto ascoltare tre donne straordinarie: Olksandra Romantsova, Direttrice della Ong ucraina Centre for Civil Liberties, vincitrice del premio Nobel per la pace 2022, Shirin Ebadi, iraniana premio Nobel per la pace 2003, e la cantante tagika che vive in Russia Manizha. Ed è proprio a Manizha che è stato assegnato il premio «Culture for Peace» consegnato nel corso della serata promossa da Ispi e Comune di Bergamo nell’ambito delle celebrazioni per la Capitale della cultura 2023 e con il patrocinio del Ministero della Cultura.

Da bambina, Manizha ha assistito in prima persona alle violenze della guerra civile del Tagikistan (1992-1997). Quindi non sorprende che combattere la violenza e l’ingiustizia sia diventata per lei una missione personale. Oggi è riconosciuta a livello mondiale come una figura culturale di spicco nella musica e nell’attivismo. Nel 2020, Manizha è diventata Goodwill Ambassador dell’UNHCR grazie al suo fermo impegno a favore dell’inclusione sociale dei migranti e dei diritti delle donne.

La musica come forma di attivismo

Insieme a sua madre e produttrice Najiba Usmanova, ha lanciato la Fondazione Silsila per il sostegno e la protezione delle persone in situazioni di vita difficili. La Fondazione aiuta le donne migranti in Russia che hanno subito violenze. Secondo le Nazioni Unite, infatti, le donne migranti sono le più vulnerabili alla discriminazione di genere, alla minaccia della violenza e allo sfruttamento sessuale. E la sua musica è una testimonianza del suo attivismo e impegno sociale. Attraverso i testi delle sue canzoni, invia potenti messaggi di speranza e giustizia sociale ed è per questo che le è stato assegnato il premio.

La cantante ha poi dato prova del suo talento esibendosi con tre suoi pezzi Standing Between Two Walls, Now or Never e See-Line Woman, coinvolgendo il pubblico composto anche da numerosi giovani. Ed è proprio ai giovani che pensa Olksandra Romantsova come motore del cambiamento per la pace: «Rispettiamo l’esperienza delle persone di tutte le età, ma i giovani devono essere quelli responsabili del loro futuro e dobbiamo impegnarci e lottare perché abbiano gli strumenti per poterlo fare».

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