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Libertà e diritti umani: due Nobel per la pace a Bergamo

L’iraniana Shirin Ebadi e l’ucraina Oleksandra Romantsova protagoniste dell’iniziativa «Culture for Peace» in programma il 24 maggio, alle ore 17:30, al Teatro Sociale: un’opportunità per incontrare e ascoltare le testimonianze delle due attiviste

Mercoledì 24 maggio alle ore 17:30, Ispi e Comune di Bergamo, nell’ambito delle celebrazioni per la Capitale della Cultura 2023 e con il patrocinio del Ministero della Cultura, organizzano l’iniziativa Culture for Peace , un momento speciale che costituisce un’opportunità per incontrare le protagoniste del mondo di oggi nella lotta per la pace e i diritti, e ascoltare le loro testimonianze.

Saranno infatti presenti sul Palco del Teatro Sociale due Premi Nobel per la Pace: Shirin Ebadi, iraniana, Premio Nobel per la Pace 2003, e Oleksandra Romantsova, Direttrice della Ong ucraina «Center for Civil Liberties» che ha ricevuto il Premio Nobel per la Pace nel 2022 insieme a Ales Bialiatski, attivista bielorusso noto per il suo lavoro con il Viasna Human Rights Centre of Belarus e alla Ong russa Russia’s Memorial. Due donne che si battono, in contesti diversi, per la difesa dei diritti umani.

Il convegno si aprirà con il saluto del sindaco di Bergamo, Giorgio Gori, e dopo un’introduzione del vicepresidente dell’Ispi, Paolo Magri, i due Premi Nobel per la Pace saliranno sul palco del Teatro Sociale di Bergamo: grazie al racconto delle attiviste, il pubblico potrà comprendere meglio ciò che sta succedendo in due paesi chiave per il futuro del mondo.

Shrin Ebadi, prima donna diventata giudice in Iran

Shrin Ebadi è stata la prima donna diventata giudice in Iran e da sempre lotta per la difesa dei diritti umani e in particolare dei diritti delle donne. Con la rivoluzione di Khomeini, però, è costretta a dimettersi dal suo incarico, viene minacciata più volte e infine arrestata. Nonostante questo, Ebadi continua a battersi contro il regime oscurantista. Nel 1989, alla morte di Khomeini, le donne in Iran riprendono a lavorare e studiare, e Shirin può tornare a esercitare la sua professione di avvocata, proseguendo nella sua attività di sensibilizzazione sulla situazione femminile. Nel 2003 le viene assegnato il Nobel per la pace: è la prima donna iraniana e la prima musulmana ad ottenerlo. Come lei stessa dichiara in uno dei suoi libri, il premio non è stato assegnato a lei come individuo, ma come simbolo.

Romantsova Oleksandra, paladina dei diritti civili in Ucraina

Romantsova Oleksandra è ucraina, nata a Mykolaiv. A partire dai tragici eventi del 30 novembre 2013, Oleksandra è diventata una volontaria attiva nell’iniziativa pubblica «Euromaidan-SOS». Dal maggio 2014, ha iniziato la sua carriera professionale come difensore dei diritti umani presso il Center for Civil Liberties che lavora attivamente per la protezione dei diritti umani in Ucraina da 15 anni ed è stata la prima organizzazione per i diritti umani al mondo che nel 2014 ha inviato le proprie squadre mobili per documentare i crimini di guerra nelle regioni di Crimea, Donetsk e Luhansk. Tra le iniziative realizzate, la «barricata legale di Maidan» che ha visto l’organizzazione unire diverse migliaia di persone durante tutti e tre i mesi della protesta a difesa dei partecipanti perseguitati dalle autorità in varie regioni del Paese. Un altro risultato del lavoro del Centro è l’azione globale «Save Oleg Sentsov» che ha riunito migliaia di persone provenienti da circa 40 paesi in manifestazioni per la liberazione del regista ucraino illegalmente imprigionato. Alla fine, Oleg Sentsov è stato rilasciato insieme ad altri 34 prigionieri politici.

Il premio «Culture for Peace»

Nel corso dell’evento verrà anche assegnato il premio «Culture for Peace», riconoscimento destinato a un artista internazionale distintosi per l’impegno a favore della pace e del dialogo attraverso l’arte e la cultura (il nome della persona premiata sarà comunicato pochi giorni prima dell’evento).

L’ingresso è gratuito e sarà un’occasione unica per ascoltare dal vivo le testimonianze di queste due donne straordinarie, che con il loro impegno in prima persona conducono una coraggiosa battaglia in difesa della libertà e dei diritti.

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