Due «battelli» in mezzo al mare
Da Hong Kong fino al Band Loch

Hanno deciso di prendere in mano forbici e pinze per creare un progetto che le unisse ancora di più. Per un lavoro che avesse il loro cognome, espressione di un’identità radicata. Erica e Francesca Battello hanno navigato a lungo prima di approdare a Stezzano.

Hanno deciso di prendere in mano forbici e pinze per creare un progetto che le unisse ancora di più. Per un lavoro che avesse il loro cognome, espressione di un’identità radicata. Erica e Francesca Battello hanno navigato a lungo prima di approdare a Stezzano. Sorelle legatissime che hanno raggiunto la Bergamasca da molto lontano e che qui si sono inventate un marchio, giocando in inglese con il loro nome: Two boats at sea. Occhi a mandorla e grande entusiasmo, Erica, 27 anni, è nata a Hong Kong mentre Francesca, 23 anni, a Singapore: mamma di Hong Kong, papà di Ivrea, le due sorelle hanno girato il mondo con il padre ingegnere, «ma quando è stato il momento di decidere dove frequentare l’università abbiamo scelto l’Italia: ci mancava un pezzo della nostra cultura e identità familiare». Una nipote del papà, caso vuole, abitava a Bergamo: «Eravamo indecise tra Brera e l’Accademia Carrara: abbiamo scelto subito Bergamo, per i corsi proposti, l’organizzazione, la bellezza della città».

Erica arriva a Stezzano sette anni fa e ora fa la pendolare avanti e indietro da Milano per un’azienda che vende film on line dove fa la grafica web; Francesca studia ancora, arrivata in città nel 2010: «La scorsa estate ci siamo messe in testa di creare qualcosa insieme - spiegano -. A Hong Kong e in giro per il mondo abbiamo fatto incetta di materiale. Poi sul nostro blog abbiamo iniziato a inventarci accessori, mostrando anche come realizzarli». Creazioni low price e semplici, ma originali e divertenti. «Basta andare su twoboatsatsea.com e le due ragazze presentano i loro accessori, spiegando step dopo step come crearli» continua Erika. Borse in plastica trasparente, astucci, coin bag, con il dettaglio o l’uso del cuoio: «L’arte degli origami ci ha insegnato a modellare i materiali, a giocare con i tessuti: prossime creazioni saranno con stoffe colorate e dipinte a mano».

Una mini collezione è di gioielli, semplici, minimali, e anche quelli sono tutti da vedere on line, per crearli da sè: «Non è una questione di business la nostra, è la voglia di mettersi in gioco, di creare un progetto, di svilupparlo». Dopo la partecipazione al Band Loch del prossimo 1° dicembre, le due fanciulle sbarcheranno su etzy.com e con un commercio on line sul loro blog. «Dalle installazioni artistiche alle mostre fotografiche, ci mettiamo in gioco insieme: non ci capita mai di lavorare insieme. Questo è un modo per avere un progetto comune, condiviso». Tra trasparenze, metalli e stoffe. «E quando saremo in giro per il mondo resteranno questi due battelli in mezzo al mare. Divise, come siamo ora lontane dai nostri genitori ora a Hong Kong. Queste esperienza ci terrà unite comunque».

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