Ogni storia è un ritorno al cuore

Dove le storie ci vengono incontro e ci restituiscono chi siamo veramente: sul nostro portale l’affetto supera il tempo, e i ricordi condivisi danno senso alla vita, un momento alla volta

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Possono l’amicizia e l’affetto superare gli anni di distanza? A rileggere i messaggi consegnati ai nostri cari la cui memoria è custodita nel portale di Ognivitaunracconto, diremmo proprio di sì. La comunità si compone di fatti semplici che, se condivisi, danno senso alla vita.

Rivivere i momenti

Ci sono dei momenti che, a riviverli, ci fanno stare bene: gli istanti di allegria trascorsi nella casa dei nonni, sul divano con la migliore amica o fianco a fianco sul luogo di lavoro con i colleghi che diventano anche amici. E può anche accadere che si provi il desiderio di rendere partecipi i nostri cari defunti della vita che continua, dei bambini che nascono, della famiglia che si allarga. Oggi vogliamo riviverne alcuni con voi.

Alessandra Caslini: l’amica speciale e l’allegria che abbiamo vissuto

Alessandra Caslini di Gorle ci lasciava il 28 luglio 2014, ma l’amicizia che ha seminato continua a far fiorire pensieri e vita. La sua amica L. ha lasciato questi due pensieri nel portale che li raccoglie: «Ciao Ale, sono passati quasi dieci anni. Quanti ricordi, ma anche quanti rimpianti, come se si avesse sempre tempo per fare tutto, e poi di colpo le occasioni finiscono e rimangono solo le cose non dette e gli appuntamenti mancati. Spero tu stia bene, amica mia» (luglio 2025).

«Ti ricordi i pomeriggi sul divano, con tua sorella che buttava un occhio e Chang, il gatto? Quando vedo una partita di tennis ricordo le nostre grandi discussioni, basate sul nulla, nessuna di noi sapeva giocare! Ho tanti piccoli ricordi che mi fanno tornare a quell’amicizia sincera e fatta di bigliettini, canzoni, serate sul marciapiede. Due canzoni su tutte: quelle dei Police, che ai tempi ti piacevano molto, e “Il vento” dei Litfiba, quella l’ascoltavo io forse l’ultima estate delle medie, mentre venivo a casa tua in bici. Il tempo passa e tu per me rimani sempre quell’amica speciale, un po’ sgangherata, come me» (luglio 2025).

Luigi Alborghetti (detto Gino): l’affetto tra il nonno e il nipote

«Non c’è giorno che io non pensi a te. Ciao, nonno. Mi manchi tanto». Tuo nipote (Gorle)

Dott. Giovanni de Pascale: al mio papà

«Avevo solo 6 mesi quando ci hai lasciato nel gennaio 1966. Avrei tanto voluto stringerti abbracciarti e baciarti mi sei mancato tanto nella mia vita spero solo di rivederti in cielo». Roberta De Pascale (Bergamo)

Nerina Zanotti De Pascale: alla mia cara mamma

«Dopo 10 anni mi manchi tantissimo ti vorrei ancora qui per abbracciarti e stringerti fortemente». Roberta De Pascale (Gorle)

Santino Tassis: l’alpino e reduce di Nikolayewka, che addobbava le chiese

Apparteneva a una delle famiglie più note di San Pellegrino Terme, la famiglia che per generazioni ebbe il compito di custodia e di servizio alla chiesa parrocchiale in qualità di sagrestani. Anche nei paesi circostanti i Tassis sono conosciuti come addobbatori. Santino era nato il 4 dicembre 1916 e dopo la comune infanzia ebbe la disavventura di capitare giovanotto nel periodo dell’ultima guerra mondiale e così, dopo il regolare periodo di leva, dovette subire la ferma per tutti quegli anni e solo dopo tante tribolazioni tornò a casa dal fronte russo. Ma quel ritorno rimase sempre triste perché là restò il fratello Pierino disperso. Potè finalmente formare la sua famiglia unendosi in matrimonio con Irene Galizzi. Alle figlie e al figlio diede il meglio di sé e riprese il suo lavoro allargandolo con l’assunzione dell’impresa di pompe funebri. Era felice di essere diventato nonno due volte e da pochi giorni aveva assistito al battesimo della nipotina. Improvvisamente arrivò alla fine. I suoi amici, in particolare i suoi coscritti, che lo avevano sempre allegro e cordiale socio di compagna sono restati ammutoliti e non possono fare altro che ricordarne la serenità del suo carattere ed affidare a Dio la sua anima. Don Pietro Minossi (San Pellegrino Terme, 1972)

Un altro ricordo di Santino Tassis spicca tra quelli conservati nel portale di Ognivitaunracconto. A scriverlo sono gli alpini Lo Scarpone Orobico (San Pellegrino Terme). «Aveva 56 anni Santino Tassis, reduce della Campagna di Russia, Consigliere attivo e appassionato del Gruppo Alpini di San Pellegrino. Lo ricordiamo sempre presente ai raduni, alle manifestazioni, alle riunioni specialmente dove poteva rivedere i suoi ufficiali e i suoi alpini reduci come lui dalla epopea di Nikolayewka. Per la sua affabilità e per il suo carattere gioviale e comunicativo era benvoluto e stimato da tutti, tanto che i suoi funerali sono risultati imponenti per la partecipazione di tutta la popolazione di San Pellegrino e dei paesi vicini. I suoi compagni Alpini reduci dalla Russia hanno voluto trasportare a spalla la bara dalla casa alla chiesa e fino al Cimitero, mentre molti alpini con i gagliardetti di diversi gruppi seguivano subito dopo i familiari. C’erano le rappresentanze dei gruppi di Zogno, Serina, Costa Serina, Averara, Piazza Brembana, Sedrina, Almenno, come pure i consiglieri della sezione di Bergamo».

Maria Grassi: collega e amica

«Carissima Maria, ti ricordo come la mia indimenticata collega, generosa e gentile». Eliana Conti (Bergamo)

Cecilia Ceruti, vedova Longaretti: cara nonna, ti voglio ancora bene

Nel febbraio del 1977 si spegneva la signora Cecilia. Così viene ricordata con un messaggio scritto dalla nipote nel gennaio di quest’anno: «Cara nonna, mi sei mancata tanti anni fa e non ho mai potuto dirti che ti pensavo spesso anche se eravamo così lontane, che avrei voluto non vederti solo pochi giorni all’anno e avrei voluto dirti che ti volevo tanto bene. Ora te lo scrivo e so che ti arriverà lassù». Giovanna (Bergamo)

Marisa Rota Teoldi: la bottegaia generosa di via Tasso

«A ricordo di mamma Marisa, una vita trascorsa con entusiasmo e generosità in bottega, dove un panino imbottito le sorelle Rota non l’hanno mai negato a nessuno e l’allegria, quando dalle finestre della Stipel le impiegate calavano con una corda un cestino per ricevere il panino quotidiano del pranzo, contagiava tutta via Tasso». Alessandra Teoldi (Bergamo)

Giuseppe Angelo Stucchi: vorrei farti conoscere la tua nuova nipotina

«Ciao nonno, avrei voluto tanto farti vivere la mia piccolina, ma so che la proteggerai sempre da lì. Ti pensiamo sempre». Sara e Athena (Mapello)

Domenica Vinciguerra ved. Bonacina: nonna Mimmina

«Ciao nonna Mimmina, il tuo ricordo affiora nella mia mente quando penso alle vacanze passate a casa tua e di nonno Angelo in Città Alta. Ricordi di una giovinezza spensierata che mi hai regalato con tanto amore». Tua nipote Antonella

Annalisa Fenili ved. Agazzi: lavoratrice poliedrica e appassionata

«Negli anni Ottanta è stata agente pubblicitaria per molte radio di Bergamo. Poi amministrativa per più di trent’anni agli ospedali riuniti di Bergamo. Annalisa era anche una vera appassionata di fotografia». Massimiliano Agazzi (Bergamo)

Giuseppe Castelli: il dottore capace di farsi apprezzare

«Un pediatra in gamba, ma soprattutto umano…Grazie dottore, per tutto» Francesca (Bergamo)

Alberto Agazzi: scrittura e fotografia erano le sue passioni

«Alberto è stato ragioniere all’Italpresse e poi titolare Pezzotta autotrasportatori. Collaborò con eco di Bergamo e Giornale di Bergamo. Era appassionato di fotografia». Massimiliano Agazzi (Bergamo)

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