Alessandro, morto sul lavoro l’1 maggio
La commozione degli amici volontari

Moltissime persone ai funerali di Alessandro Zigliani, l’operaio di 50 anni morto l’1 maggio: era al lavoro, stava eseguendo dei lavori nell’ex porcilaia di un’azienda agricola nel Piacentino, quando un muro ha ceduto e l’ha travolto.

Le esequie sono state celebrate domenica 12 maggio nella chiesa parrocchiale di Santa Maria in campagna, alla frazione Santa Maria di Torre Pallavicina: gremita la chiesa così come il sagrato.
Dopo l’autopsia eseguita martedì 7 maggio, l’autorità giudiziaria ha concesso il nullaosta per il trasporto della salma dall’obitorio dell’Ospedale Maggiore di Parma a Torre Pallavicina, paese dove Zigliani abitava con la moglie Sabrina e i figli Cristian e Thomas.Tante le persone – parenti, amici, conoscenti – che hanno fatto visita per le condoglianze e un ultimo saluto al cinquantenne: amici che nella mattinata di domenica 12 maggio si sono riuniti in chiesa, con la famiglia di Alessandro, in un dolore commosso e incredulo.

Il tragico incidente è accaduto in un’azienda agricola di Chiavenna Landi, minuscolo centro rurale di duecento abitanti del Piacentino, frazione di Cortemaggiore. Qui era in corso la demolizione di un muro in cemento armato per un intervento di ristrutturazione, che vedeva impegnato il muratore di Torre Pallavicina con due colleghi. Da una prima ricostruzione della dinamica effettuata dai tecnici dell’Ausl di Piacenza, i tre si trovavano a circa due metri d’altezza, su un ponteggio, appunto per demolire il muro di un’ex porcilaia. All’improvviso un blocco di cemento si è staccato dal muro e, invece di cadere all’interno della struttura, ha roteato su sé stesso, finendo verso gli operai. Uno si è scansato in tempo, il secondo è stato urtato ma senza restare ferito in modo serio, mentre Zigliani è finito sotto le macerie.

L’operaio fino a qualche anno fa faceva parte della locale sezione della Protezione civile, mentre era ancora un componente del «Gruppo volontari del soccorso di Roccafranca-Ludriano», in provincia di Brescia, la cui presidente, Emanuela Preti, ricorda «Alessandro era una persona speciale, solare e sempre disponibile. Tutti noi gli volevamo bene e il suo apporto era puntuale, non appena si liberava dagli impegni di lavoro che si erano intensificati nell’ultimo anno. Prestava servizio dal 2005, come suo fratello Roberto: era uno di noi e ci mancherà tantissimo». Ai funerali tantissimi volontari hanno accolto il feretro, all’ingresso della chiesa.

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