«A Londra curo la reputazione online e i social di artisti e musei»

Da Calusco d’Adda a Londra, passando per Milano, Bergamo, Pavia e Cardiff, inseguendo i propri sogni e le proprie passioni, respirando arte e letteratura e vivendo le novità digitali. È un viaggio lungo e che ha ancora qualche tappa da raggiungere, quello che Cristina Motta, 29 anni, ha intrapreso sin dall’adolescenza. Cresciuta a Calusco d’Adda, ha frequentato le scuole medie in un Collegio Vescovile in provincia di Milano, a Busnago, per poi spostarsi a Bergamo, dove ha studiato al liceo scientifico Sant’ Alessandro, diplomandosi nel 2011.

«Studiare al Sant’ Alessandro - racconta - mi ha permesso non solo di fare un’ottima scuola, garantendomi dunque una formazione solida, ma anche di abbandonare la piccola realtà del paese dove sono cresciuta, vivere la città e portarmi con me persone che sono e sempre saranno nella mia vita. Da qui ho iniziato a sentire il bisogno di continuare a crescere e formarmi in posti sempre più internazionali. La voglia di mettermi in gioco e imparare da posti, persone ed esperienze nuove è sempre stata parte del mio essere e motrice di tante scelte».

Spinta da tutto questo, Cristina ha frequentato quindi per un anno l’Università Bocconi di Milano, salvo poi decidere di lasciarla per seguire le sue più grandi passioni, le materie umanistiche, e iscriversi nel 2012 a Lettere moderne a Pavia, da dove poi è volata in Galles. «Pavia è stata fondamentale per la mia formazione e le mie scelte future. Inizialmente non è stato facile trasferirsi in un’altra città, passare tanto tempo lontano dai miei genitori e condividere una casa che non sentivo del tutto mia. Ma dopo poco tempo, questa sfida è diventata motivo di crescita e insegnamento.

Ultimato il secondo anno di Università ho deciso di fare l’Erasmus all’estero, a Cardiff, in Galles, dove ho frequentato corsi come arte, cinema, teatro, storia e letteratura e ho conosciuto un’infinità di persone provenienti da tutto il mondo. Superare l’ostacolo della lingua non è stato facile, ma l’Erasmus è stata un’esperienza unica, anche per quello che il Galles mi ha lasciato come terra». Nel 2015, dopo aver conseguito la laurea triennale a Pavia, Cristina si trasferisce a Londra per completare gli studi. «Avevo intrapreso gli studi volendo seguire le mie passioni, ma senza una certezza sul lavoro che avrei fatto. La mentalità italiana non mi è stata d’aiuto e frequentare Lettere voleva dire faticare di più per trovare un impiego rispetto a chi studiava materie scientifiche.

A Cardiff però avevo notato come le università all’estero fossero molto più pragmatiche e improntate al mondo del lavoro, aprendo molte più strade verso qualsiasi campo di studi uno volesse intraprendere. Da qui, ho deciso di fare domanda in un paio di Università inglesi, inclusa la rinomata Ucl - University College London - dove mi hanno poi presa per il Master in Digital Humanities nel settembre del 2015. Volevo perseguire una carriera che mi avrebbe permesso di mantenere il giusto equilibrio tra l’istruzione umanistica e quella digitale, per essere a passo coi tempi; e Londra e questa laurea era esattamente quello che cercavo». Così Cristina da allora vive a Londra, anche se i progetti iniziali erano altri.

«Nonostante avessi pensato di tornare in Italia dopo gli studi per trovare un impiego vicino alla mia famiglia, prima ancora di laurearmi a Londra ho fatto uno stage a Social360, un’azienda specializzata nel monitoraggio dei media e social media per gestire la reputazione online di vari clienti, e dopo un mese mi è stato offerto un contratto a tempo indeterminato, con inizio immediato una volta ultimati gli studi. Ho accettato e sono rimasta a Londra. A Social360 ho passato quasi 5 anni, dal settembre 2016 fino ad aprile 2021, iniziando come graduate e terminando come manager e team leader di tutti gli editori. Nell’ultimo anno ero arrivata a gestire un gruppo di diverse persone incluso tutti i nostri freelancers che lavoravano in diverse parti del mondo. In questi anni ho avuto modo di imparare a lavorare in un ambiente estremamente veloce e alquanto stressante, ma al tempo stesso molto gratificante e stimolante. I nostri clienti includevano grandi aziende appartenenti a una svariata serie di settori - farmaceutico, minerario, finanziario - ai quali ogni giorno io e il mio team di editori mandavamo report (resoconti) su tutto ciò che era pubblico su di loro online». Poi l’arrivo della pandemia ha cambiato le cose.

«Nel 2020 il Regno Unito ha dovuto far fronte non solo al Covid-19 ma anche alla Brexit, le quali hanno causato drastici cambiamenti nel mondo del lavoro. Per quel che mi riguarda la pandemia ha generato un aumento del lavoro nel mio settore (visto che l’online è stato invaso ancora di più discussioni e post e articoli). Ma nonostante io non abbia vissuto nessun particolare disagio lavorativo, la pandemia mi ha particolarmente segnata e spinta in ultimo a cambiare lavoro, terminando così la mia carriera a Social360 dopo quasi 5 anni». Un cambiamento spinto dalla voglia «di fare altre esperienze per poi programmare un prossimo rientro in Italia. Stare lontana dai miei famigliari e amici in un momento così delicato come quello della pandemia ha di gran lunga ridimensionato i reali motivi del mio stare in Inghilterra e spinta a cercare di usufruire il più possibile delle opportunità inglesi in questi ultimi anni, le quali sono nettamente superiori per quantità e retribuzioni a quelle italiane, con la speranza poi di poter tornare e stare vicino ai miei cari.

Ora lavoro da Heni, un’agenzia di arte che offre ai suoi clienti, per lo più artisti e musei, diversi servizi: gestione di social media, creazione di siti web, organizzazione di eventi e vendita di opere d’arte, sia fisiche che digitali. Mi occupo sempre di reputazione online, nostra e dei nostri clienti. Questa è diventata la mia specializzazione e che ora applico al mondo dell’arte, che è da sempre la mia passione».

© RIPRODUZIONE RISERVATA