Amore made in Bg fa il giro del mondo. Nato in Australia, cresciuto in Olanda

Erica Duzioni e Matteo Gelpi . Compagni di studi, si sono poi ritrovati dall’altra parte dell’oceano. Le nozze a Mapello, ora vivono ad Amstelveen.

Si conoscevano sin dai tempo dell’università, in Australia si sono innamorati e vivono insieme, sposati, in Olanda. Sono Erica Duzioni, 32 anni, originaria di Valbrembo, e Matteo Gelpi, 33 anni, di Mapello. «Io – racconta Erica, che ha conseguito la laurea triennale in Psicologia clinica nel 2012 e la magistrale in Psicologia del lavoro nel 2014, presso l’Università degli Studi di Milano-Bicocca; e poi nel novembre 2022 anche un Master of Science in Business administration presso la Vrije Universiteit di Amsterdam – durante i miei studi ho sempre lavorato come cameriera, per rendermi indipendente economicamente e capire come era il mondo del lavoro: semplicemente rispettare gli orari, sapere gestire lavoro e studio allo stesso tempo, mi hanno permesso di maturare in fretta. Conseguita la laurea, poi, ho svolto un tirocinio di un anno presso Eni, a San Donato Milanese, nelle risorse umane e da lì ho capito che avrei voluto proseguire la mia carriera in questo campo».

In Australia

Nel 2015, Erica ha poi deciso di partire per l’Australia. «Consapevole del fatto che l’inglese e un esperienza all’estero potevano pesare molto nella mia carriera futura – spiega la ragazza –, ho scelto di partire da sola per l’Australia per due anni approfittando del Working Holiday Visa. In Australia ho ritrovato poi Matteo, mio attuale marito, anche lui bergamasco. All’inizio ho svolto diversi tipi di lavoro, dall’au-pair, alla cameriera e a lavori in farm, fino a trovare finalmente un lavoro di nuovo nel mio campo presso una società finanziaria di Melbourne. Non dimenticherò mai le giornate a raccogliere mandarini in mezzo all’outback australiano con canguri e ragni. Sarà una delle cose che sicuramente racconterò ai miei figli, piccole esperienze che però a mio parere possono arricchire molto». «Erica la conoscevo già dai tempi dell’università – commenta Matteo – e abbiamo iniziato seriamente a frequentarci in Australia (io sono partito poco dopo di lei). Per andare in Australia avevo lasciato un lavoro stabile in Italia nella consulenza aziendale. Sentivo che era il momento giusto per fare un’esperienza e approfondire la lingua inglese. Dopo un anno di viaggi e esperienze varie con Erica, però, ho trovato un lavoro nella consulenza presso Aon (precisamente mi occupo di misurare la soddisfazione del personale in azienda e suggerire azioni per migliorarla), un lavoro che faccio tutt’ora anche qui con Wtw in Olanda».

Il viaggio è la passione comune

Matteo e Erica hanno così potuto conoscere persone provenienti da tutto il mondo. «Da lì credo sia nata una delle mie passioni più grande, viaggiare – continua Erica –, che posso dire di aver concretizzato alla grande. Mentre ero in Australia, visto che i voli per l’Asia avevano prezzi irrisori rispetto che dall’Europa, ho infatti visitato la Cina, il Giappone, l’Indonesia, Malesia e Thailandia. Sono cresciuta moltissimo e per la prima volta nella mia vita ho capito che non ero semplicemente italiana, ma ero parte di un qualcosa di più grande, di un pianeta intero e che le scelte più coraggiose ripagano, sempre. Sono sincera, sarei rimasta anche di più nell’altro emisfero ma la distanza rispetto all’Europa era davvero troppa e di fronte alla scelta se tornare in Italia o rimanere abbiamo scelto di tornare». Tornati in Italia, nel 2017, Erica ha lavorato per circa quattro anni per Brembo, nella direzione delle risorse umane, mentre Matteo ha lavorato presso Wtw a Milano come consulente. E i due si sono anche sposati, a Mapello, a fine agosto 2019.

In viaggio

«Il desiderio di confrontarmi con altre culture, sentirmi parte di contesti più internazionali e viaggiare non si è mai spento però – racconta ancora Erica – e per questo ad agosto 2021, di comune accordo con mio marito, abbiamo deciso di cogliere una nuova occasione e partire ancora, questa volta per l’Olanda. La scelta di questo Paese è stata dovuta al fatto che entrambi avevamo opportunità concrete qui, è abbastanza vicina all’Italia e si può lavorare in inglese senza conoscere la lingua locale (soprattutto ad Amsterdam). Abitiamo ad Amstelveen, esattamente a metà fra l’aeroporto di Schipol e i canali turistici e tante volte mio marito scherza dicendo che è più veloce tornare da qui a Bergamo che quando lavorava a Milano. Ovviamente questo ci dà anche l’opportunità di vedere le nostre famiglie e amici in Italia molto più spesso di quando eravamo in Australia, senza contare il fatto di poterli sentire quotidianamente senza alcun fuso orario. Il prezzo da pagare è quello di mancare in alcune occasioni speciali e purtroppo è quello che ti fa sentire di più la mancanza di casa».

Il lavoro e le amicizie

Inizialmente non è stato semplice ambientarsi, «specialmente durante il primo inverno quando c’erano ancora molte restrizioni dovute al Covid – spiega Erica –. Ma piano piano abbiamo iniziato a costruire una rete di amicizie qui, internazionali e italiane, apprezzare i diversi ristoranti con cucine da tutto il mondo che Amsterdam può offrire e scoprire con curiosità tutto quello che può dare questo Paese. E io senza neanche aspettare la fine del Master ho trovato una nuova opportunità professionale presso Booking.com nel Talent management a livello globale (nel mio team abbiamo sei nazionalità diverse e mi interfaccio quotidianamente con persone in tutto il mondo)». Tante le novità a cui doversi adattare. «Una scoperta – racconta ancora Erica – è stata l’attenzione che qui pongono verso l’equilibrio lavoro-vita privata. I primi giorni se mi fermavo troppo oltre l’orario di lavoro le persone si preoccupavano e mi consigliavano di staccare e godermi il mio tempo libero. Il benessere dei dipendenti è qualcosa che realmente conta e organizzano molti eventi per migliorare l’ambiente e modalità di lavoro. Un’altra novità è stato il fatto di utilizzare la bici come mezzo di trasporto principale, con il sole, pioggia o anche neve. Poter andare a lavoro in bici senza macchina è stata una bella scoperta per me, qui ogni posto è collegato da piste ciclabili molto sicure. Sebbene ami il mio paese e non escluda di tornarci in un futuro, non sarei oggettiva se non dicessi che per quello che ho vissuto, il rispetto della vita privata, la flessibilità e le opportunità di crescita a prescindere da età, esperienza, o genere in Olanda mi hanno colpito».

Il futuro a Bergamo

E il futuro? «Il mio desiderio – conclude – è quello di raccogliere il più possibile esperienze e competenze qui per poi poterle riutilizzarle in Italia e perché no magari proprio a Bergamo. Non nego che questo pensiero a volte mi lascia meno serena rispetto a come viviamo ora, ma vedo un recente cambiamento in Italia e ho una forte fiducia e speranza per i prossimi anni».

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