Chiara dietro le quinte
di «Homeland»

Chiara Ferrara ha 33 anni e si occupa della logistica delle grandi produzioni cinematografiche americane. Vive tra Londra e Los Angeles: gli studi alla Ucla. C’era una volta una ragazza che sognava di sfondare nel mondo del cinema. Non come attrice protagonista, piuttosto come «tuttofare» che sta dietro le quinte e riesce a farle funzionare così bene da tenere tutti incollati allo schermo. Chiara Ferrara, 33 anni di cui 18 vissuti a Bergamo e i restanti da «homeless» come ama definirsi, ne ha fatta di strada dal quel «no» secco ricevuto dalla sua famiglia di fronte a una borsa di studio per studiare cinema a Los Angeles.

«Avevo 18 anni e nessuno mi vedeva pronta per un’esperienza di vita del genere, così ho ripiegato su Milano, iscrivendomi allo Ied (Istituto europeo di design) e facendo lavori che odiavo per pagarmi gli studi e mettere via qualche soldo – racconta Chiara –. Dopo la laurea triennale in Pubblicità con specializzazione in Copywriting sono finita un po’ per caso a fare sottotitoli per i film grazie a Bergamo Film Meeting, poi mi sono occupata di doppiaggio. Ed ero felice, perché in qualche modo il cinema era tornato a chiamarmi».

Il salvadanaio per Los Angeles

Nel 2013 la bergamasca si trasferisce a Roma, ma dopo meno di un anno tradurre opere di altri non le bastava più. «Svuotai il salvadanaio e ripresi in mano il mio sogno di studiare cinema alla Ucla, Università della California di Los Angeles – rivela emozionata Chiara –. Partii con un bagaglio tutto da riempire, con passione e determinazione da vendere, nonostante il pensiero di trovarmi sola dall’altra parte del mondo mi spaventasse un po’». E gli anni a Los Angeles stavolta arrivarono davvero e con loro la realizzazione di quel sogno da bambina.

Una vita sul set dei film

«Gli ultimi quattro anni della mia vita li ho passati in giro per il mondo a seguire le produzioni cinematografiche per cui ho lavorato – racconta la bergamasca –. Essenzialmente mi occupo della parte logistica che permette a un set di funzionare: dal coordinamento tra reparti ai contratti di troupe e attori, dalle spedizioni e gli spostamenti dell’attrezzatura in location ai viaggi e all’housing di tutti i lavoratori in trasferta».

Dietro le quinte di «Homeland»

Con il diploma in Film Development and Pre-production alla Ucla, Chiara si è vista spalancare quelle porte riservate ai «mostri sacri» del cinema: nel 2019 si è trasferita per nove mesi in Marocco per girare l’ultima stagione della serie «Homeland», poi a Londra (dove vive tuttora) per lavorare a «The Midnight Sky», l’ultimo film prodotto, diretto e interpretato da George Clooney per Netflix.

Il colossal della Marvel

«Da metà febbraio sono impegnata sul set di un grosso film di supereroi per la Marvel, ora in pausa per l’emergenza Coronavirus – specifica Chiara –. Questo lavoro mi sta dando davvero tantissime soddisfazioni e ringrazio ogni giorno me stessa per non aver mollato quando tutti mi davano della pazza ingenua. Ora posso dire di essere arrivata dove volevo, anche se non si finisce mai di imparare e di tagliare traguardi».

In giro per il mondo

Tra questi anche la recente conferma che l’ultimo film a cui Chiara ha lavorato, «Last Words» di Jonathan Nossiter, è nella selezione ufficiale per il prossimo Festival di Cannes. Ma la soddisfazione della bergamasca si esprime anche nelle piccole cose che l’hanno fatta diventare quella che è, disinvolta perfino a guidare al contrario in Inghilterra o a imparare sempre nuove strade per rientrare in hotel. «Nei prossimi anni conto di smettere di fare la homeless e di tornare in pianta stabile a Los Angeles, la mia vita ormai è lì – spiega Chiara –. Certi giorni mi sveglio e non mi ricordo bene dove sono: sempre nuove persone, pochissimi affetti stabili. Forse ora sento il bisogno di mettere radici da qualche parte».

La lontananza dagli affetti

Sebbene Bergamo e casa le manchino molto, Chiara è certa che il suo futuro continuerà ad essere all’estero. «In Italia purtroppo il mestiere che mi sono sudata negli anni non trova sbocchi e io voglio continuare a lavorare per progetti che mi rendono orgogliosa, senza accontentarmi – afferma Chiara –. Poi certo, se penso a quanto mi mancano la mia famiglia e gli amici la lacrimuccia scende: gli aperitivi al Bobino, le pizze Da Nasti, le passeggiate in Città alta la domenica mattina, i frappè della Marianna, i commenti alle vetrine dei negozi con la mamma, i film a Esterno Notte, la polenta taragna con mio fratello… è tutto nel mio cuore e lo resterà per sempre».

I film a «Esterno Notte»

Se non ci fosse la tecnologia sicuramente il dispiacere di non poter tornare a casa più di una volta all’anno sarebbe maggiore, quindi Chiara si sente fortunata a poter stringere le sue nipotine almeno il giorno di Natale. «Stare lontana da tutti è dura e mi preoccupo ogni volta che il telefono squilla a un orario strano, ma il mio cuore ormai vive di cinema – conclude Chiara emozionata –. Lavorare con i miei idoli di sempre, svegliarmi la mattina e sentirmi capace di fare quello che mi piace è un’emozione che vale anni di sacrifici e di fatiche lontana da casa».

Essere più vicini ai bergamaschi che vivono all’estero e raccogliere le loro esperienze in giro per il mondo: è per questo che è nato il progetto «Bergamo senza confini» promosso da «L’Eco di Bergamo» in collaborazione con la Fondazione della comunità bergamasca onlus. Per chi lo desidera è possibile ricevere gratuitamente per un anno l’edizione digitale del giornale e raccontare la propria storia. Per aderire scrivete a: [email protected].

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