
Bergamo senza confini / Bergamo Città
Domenica 03 Agosto 2025
«Nei college Usa grazie al calcio, ora vivo il mio sogno in Serie A canadese»
LA STORIA. Giorgio Probo, cresciuto nel vivaio dell’Atalanta, nel 2020 è volato in Iowa con una borsa di studio ed ora brilla tra i «pro» con gli Halifax Wanderers.

La passione per il pallone ed il sogno di diventare un calciatore professionista l’hanno portato fin dall’altra parte dell’oceano. Prima negli Stati Uniti, dove grazie ad una borsa di studio per meriti sportivi ha potuto studiare (quasi gratis) al college e al contempo giocare nei campionati nazionali. Negli States, tra Iowa e Nebraska, ha messo le basi per la sua ascesa e a suon di gol ed assist s’è conquistato la chiamata dal Canada. Ed è proprio nel secondo Paese più grande del mondo, la terra in cui natura e modernità si fondono, che Giorgio Probo sta brillando nel calcio dei professionisti.
Il 26enne originario di Colognola, con un passato nel settore giovanile dell’Atalanta, è la colonna del centrocampo degli Halifax Wanderers, nella Canadian Premier League, la Serie A locale. «La scelta di partire mi ha cambiato la vita, non tornerei indietro - racconta dalla capitale della provincia della Nuova Scozia, sulla costa dell’Atlantico -. Grazie alla borsa di studio ho potuto studiare quasi gratuitamente al college, arricchendo il mio bagaglio di conoscenze ed entrando in contatto con persone di diverse culture. Esperienze che mi hanno fatto crescere. E nel frattempo sto anche realizzando il mio sogno di diventare un calciatore professionista».
In squadra con Bastoni
Classe 1999, originario del quartiere cittadino di Colognola e cresciuto con il mito di Kakà e Pirlo, Probo ha mosso i primi passi calcistici in oratorio, mettendosi in luce contro i più grandi. «A sei anni sono stato selezionato per entrare nelle giovanili dell’Atalanta - ricorda -. In nerazzurro sono rimasto dieci anni. Giocavo con i vari Alessandro Bastoni (oggi difensore di Inter e nazionale, ndr), Filippo Melegoni e Andrea Colpani». Nel 2016 il trasferimento alla Virtus Bergamo, con cui debutta e gioca stabilmente in Serie D. «A vent’anni ho iniziato a riflettere sul mio futuro. Avevo delle possibilità in Serie C, ma il sistema italiano è pieno di vincoli e regole, che mi stavano facendo passare la voglia di continuare a giocare in Italia».
La scelta di partire
Da lì l’idea di ampliare i propri orizzonti: «Alcuni miei amici giocavano negli Stati Uniti e così ho deciso di partire anche io, senza preoccuparmi troppo di non sapere l’inglese - racconta Probo, che alle superiori ha studiato all’Istituto Mamoli di Bergamo, indirizzo socio-sanitario -. Ad inizio 2020 ho sostenuto i provini con “Yes We College”, agenzia che recluta studenti-calciatori per il mercato americano. Prestazioni sportive e curriculum hanno aiutato. In America hanno apprezzato il mio passato nell’Atalanta e i video delle azioni di gioco. E così ho ottenuto la mia borsa di studio a copertura della maggior parte dei costi e sono partito ad agosto 2020, dopo alcuni mesi lontano dai campi a causa dello stop imposto dalla pandemia».
Al college
Destinazione: l’Iowa Western Community College, a Council Bluffs, sul confine con il Nebraska. «Sono partito da un junior college, per consolidare il mio inglese. Studiavo e al contempo giocavo con la squadra del college, i Reivers. Sono stati due anni importanti: abbiamo vinto la finale nazionale e io sono stato nominato miglior giocatore della categoria (Mvp). Negli Stati Uniti ho trovato un altro mondo: strutture fantastiche, un ambiente internazionale e allenatori che ti seguono anche sotto il profilo umano. In squadra c’erano ragazzi da tutto il mondo. E pure un altro bergamasco, Daniele Sinigaglia di Paladina. Vivevamo nel campus e si respirava un forte senso d’appartenenza. Non nascondo che la lontananza della mia famiglia s’è fatta sentire, soprattutto all’inizio, ma grazie al telefono sentivo vicini genitori e fratelli. E anche nei momenti più bui, di solitudine, ho trovato la forza per crescere. Pure il cibo è stato un shock all’inizio, ma ci si abitua».

Dopo due anni di junior college, per Probo si sono aperte le porte del college: «Il mio inglese era migliorato molto e avevo voti buoni, così sono passato alla Creighton University, nella vicina Omaha, in Nebraska, per altri due anni di formazione in una delle migliori realtà degli Stati Uniti. Come percorso di studi ho scelto salute e benessere, con materie come psicologia, sociologia e filosofia». Nel frattempo, a suon di gol e assist, si mette in luce con la maglia dei Creighton Bluejays. «Ci siamo classificati quarti tra i college di tutti gli States - ricorda - e ho vinto premi individuali per le mie prestazioni. Con la squadra viaggiavamo spesso, dalla Florida fino a New York e la California. E durante la pausa estiva ho giocato pure un torneo con la maglia dei Vermont Green».
Successi dentro e fuori dal campo: «Il college è un ambiente stimolante, diverso dalle università italiane. Ogni giorno avevamo presentazioni e quiz. Con un amico ci siamo dati da fare come imprenditori fondando Aggs Sport, società che brevetta delle calze tecniche Gripsocks. Ora sono uscito, mentre lui sta continuando. Ma questa è la dimostrazione che il calciatore può avere e sviluppare altri interessi oltre al pallone».
La chiamata dal Canada
Terminati gli studi al college, Probo viene selezionato nel draft (selezioni, ndr) per essere reclutato da una delle squadre della Mls, la massima serie calcistica degli Stati Uniti in cui giocano anche tre squadre canadesi. «Nel frattempo è arrivata l’offerta da Halifax e ho deciso di accettare la chiamata dalla Premier League canadese, firmando ad inizio 2024. La prima stagione siamo arrivati sesti su otto e ho messo a referto quattro gol e due assist, mentre in questa siamo invece quinti ho realizzato due reti e tre passaggi decisivi. Il livello è importante. Le trasferte sono lunghe, da una parte all’altra del Canada. Il calcio non è lo sport principale ma il movimento è in espansione e la nazionale ha giocato pure all’ultimo Mondiale. E nel 2026 il Canada ospiterà la Coppa del Mondo. Alle nostre partite ci sono migliaia di persone, ci chiedono selfie ed autografi, è una bella atmosfera».
La vita ad Halifax
Ad Halifax, principale porto sulla costa dell’Atlantico canadese, Probo vive con alcuni compagni di squadra e sta trovando la sua dimensione, dentro e fuori dal campo: «La città mi piace, qui sono contento, e sto anche girando per il Paese - commenta -. Il Canada è molto simile agli Stati Uniti, ma meno pericoloso e con più natura. Il mio contratto scade a dicembre, ora sono concentrato sul presente, per il futuro vedremo. Sicuramente vedo la mia carriera all’estero, magari negli Stati Uniti. Poi mi piacerebbe allenare. Bergamo? Mi mancano le passeggiate in Città Alta o andare a vedere l’Atalanta allo stadio, oltre alla socialità che c’è in Italia, dove un pranzo o una cena in famiglia non è solo un pasto ma un’occasione d’incontro. Durante le vacanze cerco sempre di tornare a casa e in queste settimane i miei sono venuti a trovarmi in Canada. Guardando al passato non tornerei indietro, partire per l’estero mi ha cambiato la vita. È stata la scelta giusta, per la mia carriera ma anche per la mia crescita personale. Ho imparato l’inglese, arricchito il mio bagaglio d’esperienze e conosciuto persone da tutto il mondo. Con la mia storia spero di ispirare tanti altri giovani ad intraprendere questo percorso tra college e calcio: le opportunità sono molte e c’è veramente tutto da vincere».
Bergamo senza confini
Essere più vicini ai bergamaschi che vivono all’estero e raccogliere le loro esperienze in giro per il mondo: è per questo che è nato il progetto «Bergamo senza confini» promosso da «L’Eco di Bergamo» in collaborazione con la Fondazione della comunità bergamasca onlus. Per chi lo desidera è possibile ricevere gratuitamente per un anno l’edizione digitale del giornale e raccontare la propria storia. Per aderire scrivete a: [email protected].
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