Conclave, «Extra Omnes»: nella Sistina restano solo i Cardinali. L’attesa della fumata: migliaia di fedeli in piazza San Pietro - Il video

LA PRIMA VOTAZIONE. Il maestro delle cerimonie, monsignor Diego Ravelli, ha chiuso la porta della Cappella Sistina intorno alle 18 di mercoledì 7 maggio dando così ufficialmente il via al Conclave per l’elezione del 267esimo Papa.

Città del Vaticano

Dopo due settimane di riti, congregazioni, incontri riservati, il Conclave è cominciato davvero. Il mondo guarda ai 133 cardinali chiusi nella Cappella Sistina. E loro guardano allo Spirito Santo, che deve guidarli. E proprio lo Spirito Santo è stato il più invocato dai porporati nella prima giornata. Alla mattina alle 10, si sono ritrovati tutti, elettori e non, nella basilica di San Pietro, per la messa «Pro Eligendo Romano Pontifice».

È la celebrazione nella quale i cardinali invocano l’intervento dello Spirito Santo prima del conclave. A San Pietro i porporati erano in tutto 220. Hanno concelebrato gli elettori, sotto la guida del cardinale decano, Giovan Battista Re (che non voterà). Ad assistere alla messa, circa 5.000 fedeli.

Nella Cappella Paolina

Al termine del rito i Cardinali sono andati a pranzo e si sono goduti le ultime ore di riposo e di contatto con il mondo. Prima di consegnare il telefonino, proibito in questi giorni, i più social hanno lasciato un ultimo post. Alle 15.45, i 133 cardinali elettori si sono ritrovati davanti a Santa Marta. I porporati di rito latino indossavano la veste rossa con la fascia, il rocchetto, la mozzetta, la croce pettorale con cordone rosso e oro, l’anello, lo zucchetto e la berretta. I cardinali delle Chiese orientali indossavano l’abito corale loro proprio.

A piedi o sui pullmini, i prelati hanno raggiunto il Palazzo Apostolico, e si sono raccolti nella Cappella Paolina per un momento di preghiera. Da qui, sono partiti in processione verso la Sistina, recitando le litanie dei Santi. L’elenco dei santi invocati è stato riformato da Paolo VI, ma la prima versione risalirebbe a papa Gregorio Magno nel 590.

La processione verso la Sistina

Fra la Paolina e la Sistina ci sono solo i 40 metri della Sala regia. Nella sede del Conclave, i cardinali hanno invocato di nuovo l’aiuto dello Spirito Santo, intonando il «Veni Creator»: «Vieni, spirito creatore vieni, o Spirito creatore, visita le nostre menti, riempi della tua grazia i cuori che hai creato». Quindi i Cardinali hanno giurato, prima collettivamente, poi singolarmente. Il decano del conclave, Pietro Parolin, ha pronunciato la formula del giuramento, di rispetto della Costituzione apostolica, del ministero petrino e del segreto. Quindi i singoli prelati hanno pronunciato il proprio nome ponendo la mano sul Vangelo, aggiungendo «prometto, mi obbligo e giuro».

L’Extra Omnes: inizia il Conclave

Completato il giuramento, il maestro delle cerimonie, l’arcivescovo Diego Ravelli, ha intimato l’«Extra omnes», e ha fatto uscire tutti quelli che non devono rimanere in Sistina. Il cardinale indiano George Jacob Koovakad ha chiuso la porta della Cappella. Spetterà a lui riaprirla, ogni volta che ce ne sarà bisogno durante il conclave. I Cardinali hanno ascoltato la meditazione del predicatore della Casa Pontificia, Raniero Cantalamessa. Quindi, il cardinal decano del conclave, Pietro Parolin, ha avviato la prima votazione..

L’attesa per la prima fumata

Poi si passerà alla votazione vera e propria per il nuovo Papa per la quale il quorum è di 89 voti. Il 12 marzo del 2013, anno in cui fu eletto Papa Francesco, l’extra omnes fu pronunciato alle 17.33 nella prima riunione del Conclave e la prima fumata nera ci fu alle 19.41, due ore e 8 minuti dopo. Oggi (nel Conclave ci sono 18 cardinali elettori in più) l’Extra omnes è stato dato alle 17.43 e, a due ore e 40 minuti circa di distanza, non c’è ancora stata alcuna fumata. Intanto Piazza San Pietro si è riempita di fedeli: la Questura parla di almeno 30 mila persone.

Importante ricordare che nei giorni successivi le fumate saranno due, alle 12 e alle 19, ma quattro le votazioni (due la mattina e due il pomeriggio): «Quelle delle 10.30 e delle 17.30 ci saranno solo se queste saranno bianche» ha sottolineato nei giorni scorsi la Sala Stampa Vaticana.

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