Bergamo, sicurezza in piazzale Alpini
Il Comune: c’è già un progetto

Dopo l’accoltellamento di sabato, il vicesindaco Gandi rimarca: «Casi di disagio sociale, ci stiamo lavorando». Il questore: servizi costanti. L’uomo ferito resta grave, in condizioni stazionarie.

Prima la lite, poi i colpi di fendente: resta grave, in condizioni stazionarie, ma non in pericolo di vita il quarantaquattrenne di Calcio, senza fissa dimora, accoltellato dopo una discussione con un clochard marocchino, 46 anni, che è stato poi arrestato per tentato omicidio. L’episodio, avvenuto sabato 3 ottobre verso le 17, in piazzale Alpini, ha ridato fuoco alle polemiche per la percezione di insicurezza che la gente registra nella zona tra la stazione e viale Papa Giovanni.

«Non si vuole minimizzare affatto quanto è accaduto, perché un accoltellamento in pieno giorno, in una zona centrale della città, è sempre un fatto grave. Ma posso assicurare che la situazione dell’area di piazzale Alpini è alla costante attenzione delle forze dell’ordine, il confronto nel Comitato per la sicurezza in Prefettura è assiduo – rimarca il questore di Bergamo, Maurizio Auriemma –. I servizi di controllo e di pattugliamento sono costanti e tempestivi, da parte della Questura e dei carabinieri. Nell’area della stazione e di piazzale Alpini oltre alle pattuglie delle Volanti e dei carabinieri, viene utilizzato anche un mezzo dell’Esercito con i militari già in campo per «Strade sicure», oltre che un presidio assiduo da parte della polizia locale. E l’importanza e la costanza di questi servizi è dimostrata anche dai più recenti interventi, effettuati con successo, alla Malpensata e alla stazione. Non c’è alcuna volontà di sminuire l’accaduto, ma va ribadito che l’episodio di sabato è maturato tra persone che si conoscevano e che si frequentavano e che da tempo sono note per le loro condizioni di marginalità: capisco che un accoltellamento in pieno centro faccia spaventare, ma oltre a ribadire che l’area è costantemente monitorata, si deve ricordare che si è trattato di un episodio nato tra persone che vivono un disagio sociale».

E proprio a un ampio progetto ad hoc per limitare i problemi che derivano da situazioni di disagio sociale sta lavorando il Comune di Bergamo. «Siamo impegnati su due fronti. Diciamo da tempo che per la questione di piazzale Alpini servono interventi articolati. Da un lato, la sicurezza: l’area è costantemente controllata, la questione è sempre all’attenzione del Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica – rimarca Sergio Gandi, vicesindaco e assessore alla Sicurezza di Bergamo –. Contiamo quindi di chiudere presto il bando per altri 20 agenti in più di polizia locale: avere altri uomini sul campo a presidiare è sempre importante. Dobbiamo in contemporanea tenere conto del fatto che spesso i fenomeni che creano una percezione di mancata sicurezza sono fenomeni di disagio sociale: molti che frequentano l’area di piazzale Alpini sono clochard, senza fissa dimora, già noti, ma che non rappresentano certo un pericolo per gli altri. Spesso non accettano di essere presi in carico dai servizi: stiamo ragionando su un progetto ampio che consenta di togliere queste persone dalla strada, assisterle, dare loro un tetto ed eventualmente anche possibilità di una migliore integrazione sociale. La questione è all’attenzione del Comune, e ci sta molto a cuore. Ci stiamo lavorando».

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