Bonate Sopra, stretta sulla sicurezza
Daspo urbano contro la questua molesta

La decisione in Consiglio. Il sindaco: l’obiettivo è tutelare la sicurezza e il decoro urbano da certe zone di particolare rilevanza come giardini pubblici, luoghi sensibili del territorio comunale per la presenza di beni monumentali, storici, artistici o di particolare sensibilità popolare. La minoranza: solo una bandierina ideologica.

Daspo urbano a Bonate Sopra a chi fa la questua in modo molesto in alcune zone del territorio, tra cui alla Cappella delle Apparizioni alle Ghiaie. È una delle misure previste nel regolamento di polizia urbana, disposta a tutela della sicurezza e del decoro urbano, approvata a maggioranza in Consiglio comunale.

Hanno votato contro i quattro consiglieri di minoranza della lista civica «Impegno comune», ritenendo inutile la modifica e l’integrazione quando c’è già il decreto Minniti: «È una bandierina ideologica», ha commentato Matteo Rossi. Il sindaco, Massimo Ferraris, ha risposto che è solo un’integrazione per rimarcare meglio la tutela della sicurezza e del decoro urbano. A illustrare le modifiche è stato lo stesso sindaco, che ha spiegato di aver inserito la norma ministeriale del decreto Minniti del «daspo urbano», ovvero l’ordine di allontanamento dei questuanti molesti da certe zone di particolare rilevanza (giardini pubblici, luoghi sensibili del territorio comunale per la presenza di beni monumentali, storici, artistici o di particolare sensibilità popolare).

«A Bonate Sopra non c’è un’emergenza sicurezza, ma abbiamo deciso questa modifica per evitare condotte illecite e comportamenti di molestia al regolare svolgimento delle ordinarie attività o che costituiscono minaccia o pregiudizio per la sicurezza urbana o l’incolumità pubblica – ha aggiunto il sindaco –. Tra queste lo stazionamento o l’occupazione di aree per fare questua, raccolta fondi, commercio e pubblicità in qualunque forma eseguita, sia essa per ragioni commerciali o altri fini, incluse le attività di beneficenza. Nella zona di via Carsana, dopo è presente la Cappella delle Apparizioni della Madonna alle Ghiaie, per la presenza del continuo afflusso di fedeli e dove si richiede particolare silenzio e rispetto del luogo, le condotte illecite sono sempre vietate, senza soluzione di continuità».

Quindi ha fatto l’elenco dei luoghi sul territorio dove vige questa nuova norma, dalle scuole del capoluogo a quelle della frazione, chiese, oratorio e altre zone. Sempre in queste aree è vietato il consumo di bevande alcoliche, salvo le autorizzazioni rilasciate in occasione di specifiche manifestazioni. Sono previste sanzioni contro chi viola queste disposizioni, che vanno da 100 a 300 euro. Il consigliere di minoranza Battista Villa ha chiesto se anche le associazioni che effettuano raccolte di fondi siano da ritenersi tra i soggetti «molesti». Il sindaco ha risposto prontamente: «Le associazioni possono proseguire tranquillamente nelle loro raccolta fondi o manifestazioni nei luoghi vietati». Si è poi affrontato il problema delle persone che chiedono l’elemosina fuori dai supermercati, alle porte della chiesa, ai cimiteri e alla Cappella della Madonna alle Ghiaie.

I consiglieri di minoranza hanno evidenziato la necessità di tener conto delle problematiche di queste persone e quindi di avere un «atteggiamento positivo». Il capogruppo consigliare del gruppo di maggioranza della lista «XBonate», Tullio Angioletti, ha risposto: «Riteniamo che la norma sia di buonsenso, in quanto consente alla polizia locale di intervenire in situazioni dove certe persone tengono condotte illecite, tra cui stati di manifesta ubriachezza, atti contrari alla pubblica decenza, questua molesta e altro. La necessità è nata anche per impedire l’accesso nei giardini e luoghi pubblici in generale di figure che abbandonano ripetutamente bottiglie d’alcolici e fanno danni. L’auspicio è che non si debba intervenire con questi provvedimenti perché così sarebbe segno positivo di civiltà e rispetto della “casa comune”».

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