Bonus 600 euro al consigliere leghista
«Soldi chiesti legittimamente»

Alex Galizzi ammette di aver fatto domanda per ottenerlo. «Se per una volta lo Stato ti ridà una quota del tuo denaro vieni screditato».

C’è anche il bergamasco Alex Galizzi, consigliere regionale della Lega, eletto nel 2018, tra i beneficiari del bonus per le partite Iva in difficoltà per l’emergenza-Covid. Lo conferma lo stesso Galizzi: «Giovedì ho chiamato il mio socio che mi ha confermato che anche noi come società abbiamo ricevuto il bonus, a cui io stesso avevo dato l’ok per richiederlo», spiega il consigliere regionale, amministratore della «Brembo Informatica» con sede a Camerata Cornello. «O meglio – precisa Galizzi -, in prima battuta gli avevo detto di non procedere con la pratica e in un’altra occasione alla scadenza, a ulteriore richiesta, avevo dato conferma per inoltrare l’istanza mentre salivo di corsa in auto.

Sinceramente era una cosa che avevo accantonato dalla mia mente, ma ripensando ai vari momenti ho ricordato quale fosse il motivo per cui avevo dato il benestare, e non mi sento in colpa di aver ricevuto uno sconto da Inps sui soldi che ogni anno verso».

A ieri pomeriggio, il nome di Galizzi – che in Consiglio regionale è anche vicepresidente della Commissione Antimafia, anticorruzione, trasparenza e legalità – era l’unico emerso tra quelli che siedono in aula nel Pirellone. L’esponente del Carroccio, in questi giorni a Reggio Calabria per sostenere la lista della Lega in corsa alle prossime elezioni comunali, affida la propria «difesa» a una nota: «Da sempre ho sostenuto che Inps ed enti statali non sono in grado di gestire in modo adeguato i fondi a disposizione e allora quello che posso lo gestisco io. Questa mentalità accusatrice e discriminatoria ci sta rovinando, e se si continua così il pericolo è che chi lavora non meriterà più nulla, mentre chi dorme sotto una pianta verrà mantenuto da queste menti eccelse che probabilmente non hanno fatto in vita loro una singola giornata di lavoro. Quando hai un’attività i problemi e le spese sono tante, le scadenze di fine mese che vanno rispettate e lo Stato che purtroppo non riesce a tutelarti, se una volta nella storia ti restituisce una minuscola quota del tuo denaro tentano di screditarti come un furbo o un delinquente. Ricordo che Regione Lombardia non ha vitalizi né previdenza sociale e che quest’ultima è a esclusivo carico di coloro che al di fuori hanno un lavoro. Non ci sto a questa antipolitica».

Sul caso-bonus, Matteo Salvini, segretario della Lega, ha usato parole dure: «Chi ha ha preso o chiesto il bonus viene sospeso, punto. Spero che gli altri partiti siano egualmente rigorosi – le parole dell’ex ministro in una conferenza stampa a Forte dei Marmi, tra l’altro di fianco a Daniele Belotti, che è commissario regionale della Lega in Toscana -. Si è fatto quello che era legalmente permesso, questo è il problema. I nostri li sospendiamo, e laddove candidati non li ricandidiamo: più drastici di così è difficile esserlo». Rispetto a eventuali provvedimenti del partito, Galizzi per ora preferisce non commentare. Un commento arriva invece dal Pd lombardo: «Anche il consigliere regionale Galizzi della Lega nel club “a mia insaputa”. Prima chiede il bonus, poi se ne dimentica, poi attacca il Governo - scrive su Facebook il segretario lombardo Vinicio Peluffo -. Oltre a vergognarsi ha una sola cosa da fare: tacere».

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